L’euro come sappiamo ha un suo antenato, di nome ECU (European Currency Unit) ossia la moneta scritturale del sistema monetario europeo, lo Sme. Quindi noi avremo già un esempio per dimostrare, dati alla mano, che all’interno di una unione monetaria o assimilabile a tale, quindi oggi con l’euro ieri con l’ECU, venuta meno la possibilità di intervenire sul tasso di cambio, la differenza di competitività tra un paese e l’altro sta proprio nel livello interno dei prezzi. Lo Sme, teniamo presente che era meno stringente rispetto all’euro perché esisteva almeno una banda di oscillazione consentita, eppure negli anni ’80 e soprattutto nei primi anni ’90 l’Italia aveva un saldo commerciale in deficit cioè importava molto di più di quello che esportava proprio a causa della penalizzazione del sistema monetario europeo col suo cambio fisso.

Quindi tutte le volte che l’Italia si è legata questo tipo di cambio è stato un massacro sia per l’economia che per i cittadini. Ma quello sul quale andrebbe posta l’attenzione mediatica e soprattuto l’attenzione degli italiani è: cosa è successo in passato quando siamo usciti dal cambio fisso?. Leggendo i titoli dei giornali, dopo l’uscita dell’Italia dallo Sme, rimaniamo a bocca aperta davanti un’evidenza che ci viene tenuta nascosta: “Riassorbite in un mese tutte le perdite del 92”, Repubblica 17/01/1993; “Made in Italy mai così bene”, Corriere della Sera 11/09/1993; “La svalutazione ci ha fatto bene”, Repubblica 12/09/1993; “La lira anticrisi scaccia il pessimismo”, Repubblica 22/04/1994; “Grazie alla lira bilancia commerciale senza precedenti”, Corriere della Sera 14/02/1996.

Ora mi chiedo perché non lasciamo che a darci lezioni di storia sia la storia stessa e permettiamo invece a liberisti ultra-europeisti di nascondere e ignorare queste realtà sulle possibili conseguenze dell’uscita da un cambio fisso come l’euro.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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