11 settembre 2001: ti svegli tra le mura bianche di una casa imponente, il telefono squilla continuamente e non ti dà tempo neanche di pensare. Non sai cosa sta succedendo, finché non vai allo specchio per scoprire con orrore di indossare una giacca dall’aria istituzionale, con una spilla a stelle e strisce in prossimità del cuore. Sei il Presidente degli Stati Uniti d’America.
Per chiunque probabilmente si tratterebbe di un incubo, ma l’angoscia sale anche se lo scenario viene posto semplicemente come dilemma, come ha fatto Fabio Duranti a ‘Un Giorno Speciale’.

Un interrogativo che, se proviamo a rispondere, può illuminare sulla nostra condizione attuale e sui numerosi paradossi che tanto costano alla democrazia: premere il “bottone” e abbattere gli aerei mettendo fine all’incubo delle Torri Gemelle a tue spese, o lasciare che la giustizia faccia il suo corso al prezzo di migliaia di vite?
Sappiamo tutti a nostro malincuore come andò a finire. Ma come andrebbe se il presidente fossi tu e dovessi fare i conti con i massimi sistemi che regolano le democrazie occidentali?
Fabio Duranti lo ha chiesto a Diego Fusaro nel corso di ‘Un Giorno Speciale’: sentite la sua risposta.

Duranti: “La democrazia ha le sue regole”

Oggi c’è una democrazia a parole, ma le regole sono saltate. Sono saltate quelle regole che danno il vero significato alla parola democrazia. Ma questo perché? Perché c’è l’istruzione che manca. C’è un problema di logica che manca.

Io faccio sempre il giochino delle Torri Gemelle. Che è un po’ triste ma fa riflettere. Se voi foste stati il Presidente degli Stati Uniti l’11 settembre del 2001 e vi fosse arrivata una telefonata che dice: guarda che si sono alzati 3-4 aerei e sono stati dirottati da estremisti islamici, andranno a schiantarsi. Lei presidente se preme questo pulsante abbatterà quei 4 aerei insieme a 500 civili. Allora, se voi foste stati il Presidente degli Stati Uniti quel pulsante lo avreste premuto? Questa è una grande domanda che ci fa capire come anche la democrazia ha le sue regole“.

Fusaro: “Se fossi stato console…”

Quella vicenda dell’11 settembre resta ancora molto enigmatica per le sue dinamiche e le sue conseguenze. Quindi resta una pagina abbastanza oscura della nostra storia contemporanea. Sicuramente ha giovato soprattutto all’ordine dominante che si è rinsaldato.

Se tu, Fabio, ed io fossimo stati al tempo i consoli del Presidente degli Stati Uniti avremmo decretato, a malincuore, l’abbattimento di quegli aerei. E’ comprensibile credo. Ma se su quegli aerei ci fossero stati i nostri cari?

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