La verità delle urne si è manifestata nel corso dell’election day dello scorso 20 e 21 settembre. Il popolo ha votato e il risultato è che dal prossimo scioglimento delle Camere saranno 345 i parlamentari in meno, 230 alla Camera e 115 al Senato. Ne consegue che in futuro, vicino o lontano non è dato saperlo, l’Assemblea legislativa nazionale sarà composta da 600 membri: 400 deputati e 200 senatori.

Un trionfo per gli esponenti del Movimento 5 Stelle, almeno stando ai propositi della vigilia e alle reazioni post voto. La retorica dell’anti politica continua a fare presa sui cittadini, nonostante la duplice esperienza di Governo negli ultimi due anni abbia dimostrato un’inversione delle pulsioni contro la casta del primo grillismo.

Alle volontà del Movimento si sono accodate nel periodo di campagna elettorale tutti i partiti di spicco nell’arco parlamentare. Secondo Fabio Duranti, intervenuto ai microfoni di Francesco Vergovich, l’onda del pensiero unico è stata determinante per il risultato decretato dalle urne.

Ecco l’intervento di Fabio Duranti a “Un giorno speciale”.

“Il 70% non erano informato”

“C’è un risultato storico. Il giorno dopo le elezioni hanno vinto tutti, son tutti contenti… Però noi che dobbiamo analizzare un dato più al di fuori, non siamo politici, possiamo dire che la nostra indicazione di votare no al referendum è stata recepita. Tutti i partiti hanno indicato il sì e a mio parere l’analisi più forte è che oggi esiste un 30% delle persone che sono andate a votare e che hanno disatteso le indicazioni dei partiti.

La Costituzione è stata violata momentaneamente. Bisognerà vedere il futuro cosa ci riserva, probabilmente ci riserva grandi sorprese perché noi abbiamo notato che nonostante ci fossero stati attacchi pesantissimi, la gente non si è fatta convincere. E quel 70% sono persone che probabilmente non erano informate”.

“La strada che porta alla dittatura”

In realtà la colpa non è dei cittadini. Le persone, quando non sono informate sulla realtà, non possono prendere decisioni diverse. Pensate che non sia tutto collegato? E’ tutto collegato. Noi riteniamo che il taglio dei parlamentari sia la strada che porta alla dittatura. La strada che porta ad un disastro economico del Paese perché lascia che le caste si appropino delle nostre ricchezze.

Noi guardiamo quel 30% che si ribella ad un sistema di un pensiero unico di tutti i partiti che hanno detto votate sì. E il 30% ha detto no, io non ti seguo. Io credo che ci sia una grandissima fetta di cittadini italiani che hanno seguito l’onda populista”.


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