Mascherina sì, mascherina no. Per l’OMS e il Ministero della Sanità non c’è trucco né inganno: vanno usate. Ma si celano dei rischi dietro il sottile strato idrorepellente, almeno a detta dell’esperto di emergenze epidemiche Giulio Tarro.

Lievi forme di allergia possono alternarrsi addirittura a candidosi polmonare, anche se in casi più rari come specifica il virologo. Ma, rischi di nicchia a parte, il problema è che questi non verrebbero corsi per evitare la famigerata infezione da coronavirus, come specifica lo stesso Tarro a ‘Un Giorno Speciale’.
In quanto funzionali a evitare in particolare i contagi da asintomatici, l’utilità delle mascherine cambierebbe totalmente nel momento in cui gli stessi asintomatici si rivelassero meno contagiosi di quanto si sia sostenuto finora.
Giulio Tarro ha detto di più in quest’intervista di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

Partiamo dall’uso delle mascherine: si è sempre detto che venivano utilizzate dal soggetto già infetto per evitare lo spargimento del virus e per gli operatori sanitari che potevano andare incontro al virus con un eventuale paziente.
Finita la carenza, siamo diventati produttori di mascherine, e la situazione piuttosto clamorosa è che ora bisogna utilizzare le mascherine a qualsiasi età in posti completamente inutili, per non dire ridicoli.

I rischi

Bisogna considerare che, per giunta, le mascherine in alcuni soggetti non possono essere usate, sia perché diventano allergici, sia perché possono addirittura provocare una candidosi polmonare pericolosissima.
Le mascherine vanno portate dal soggetto già raffreddato o influenzato, ma non c’entrano niente con il soggetto sano. Applicarle ai bambini poi è indecente.

La scienza medica dovrebbe opporsi? Assolutamente, è inaccettabile un fatto simile.

“Asintomatici contagiosi in casi rari”

Sappiamo benissimo che gli asintomatici non sono contagiosi, è risaputo e lo aveva detto anche l’OMS. Sono contagiosi raramente in circa il 16% dei casi, ma sicuramente quando ci sono delle cariche virali che fortunatamente sono legate al soggetto che le ha.

Siamo l’unico paese che ha addirittura prolungato la situazione di lockdown, è un controsenso essere diversi dagli altri in senso negativo. Si bypassa l’aspetto mentale, psicologico: anche tutto questo deve essere tenuto in considerazione. Non parliamo poi dei bambini e dei più giovani che fortunatamente non hanno problemi con l’infezione virale.
Purtroppo vengono ultimamente sottolineate delle situazioni false, dalla famosa bambina di 5 anni che aveva altri problemi rispetto al Covid, o i famosi 4-5 giovani delle terapie intensive che nessuno ha trovato in tutta Italia, o il caso del Cotugno di Napoli “pieno”, che poi era falso
“.


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