Un problema più etico e politico, più che economico, ma che probabilmente rischia di sbilanciare le cose nel prossimo referendum consultivo sul taglio dei parlamentari (che invece risponde ad esigenze prettamente economiche).
Lo scandalo dei bonus destinati alle partite Iva e richiesto da 5 parlamentari, di cui 3 già beneficiari, mette in risalto però anche un altro particolare di cui indignarsi secondo il deputato di Italia Viva Luciano Nobili: se non è al sicuro la sicurezza dei dati dei parlamentari, perché dovrebbe essere al sicuro la nostra?
Sentite cosa ha detto a Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Il coinvolgimento di Italia Viva? Non lo smentisco io, che ho già fatto, ma ha già parlato il presidente Rosato che ha confermato che non c’è nessun parlamentare di Italia Viva coinvolto. E’ un fatto molto grave che girino notizie prive di fondamento di nuovo su di noi, è il solito fango.

Vanno dette due cose: la prima è che nessuno ha commesso reato, questo va precisato. La seconda è che è una vergogna, hanno fatto un errore molto grave qualunque fosse la motivazione, la ragione o le considerazioni che li hanno spinti a ottenere quel bonus. E’ una vergogna. Chi fa il parlamentare, anche se fa un altro lavoro che lo fa guadagnare di più ha commesso un gravissimo errore visto il dovere di responsabilità che abbiamo verso il Paese, in questo caso mancato in maniera molto grave.

Chiunque l’abbia fatto (anche se fosse stato di Italia Viva) ha commesso un gravissimo errore. Siamo orgogliosi di non essere coinvolti, perché in ogni caso vuol dire che ci affidiamo a persone per bene.

“L’Inps dovrà rispondere di questo scandalo”

Che l’Inps faccia filtrare la notizia in quel modo e che la faccia filtrare a un solo quotidiano è abbastanza antipatico a un mese dal voto di un referendum molto importante. Tira la volata a posizioni populiste sbagliate. Dopodiché, sull’Inps sono molte le cose che non convincono e che non hanno convinto in questi mesi. Sotto la presidenza Tridico sono lenti in tutto, quindi evidentemente lo sono stati anche in questa cosa qui.

Certo, ora abbiamo sparato sui parlamentari. Ma se fossero notai, se fossero avvocati? Ma è giusto che i dati dell’Inps siano a disposizione di giornali e forze politiche che ne fanno l’uso che ritengono? E’ giusto che i nostri dati e redditi siano a disposizione di chiunque voglia scrivere un articolo o infangare qualcuno? A me sembra una cosa gravissima di cui l’Inps dovrà rispondere.

Ridurre i parlamentari così, random, senza un ragionamento, comporta il fatto che il Parlamento lavorerà ancora peggio e che saremo magari in balia dei 5 furbetti del bonus anziché di altri parlamentari. Voterò no al referendum per questa ragione“.


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