“Tutte le notizie o i contributi video in contrasto con l’OMS vengono demonetizzati o censurati. E’ risaputo”.
Questa la principale risposta a chi si domanda perché in rete non si possano divulgare informazioni non necessariamente in linea con quelle ufficiali sulla parantesi coronavirus. Ed è anche la medesima riposta delle istituzioni Europee, tra le quali la Vicepresidente della Commissione Věra Jourová.
Per “quelle ufficiali” si intende le notizie parallele alle fonti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, prese a modello dall’Unione Europea come unica fonte attendibile.

Il problema non sta però nella semplice diffamazione di qualunque fonte alternativa, bensì nel fatto che queste ultime vengano appunto silenziate a priori.
A ‘Un giorno speciale’ è intervenuto in proposito Glauco Benigni, laureato in Sociologia, giornalista-scrittore.
Vent’anni da inviato e media editor presso il quotidiano La Repubblica, poi 15 anni in Rai e attualmente esponente del cosiddetto “Patto Julian Assange”, per difendere l’informazione libera in rete.
Ecco l’intervista di Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

“La Jourová è forse pro-censura?”

Con tutto il rispetto per la ex Cecoslovacchia, probabilmente la signora Jourová (vicepresidente della Commissione Europea) essendo favorevole alla censura andava forse alle elementari quando c’era ancora il regime sovietico. Magari per lei l’idea che ci siano le censure di Stato è anche abbastanza normale.

A chi fa comodo una versione dei fatti di questo tipo? Fa comodo sicuramente ai difensori dell’OMS, ai sostenitori della teoria che le istituzioni internazionali siano neutre e che in ragione dei trattati internazionali possono esercitare facoltà sui governi locali. Purtroppo c’è questa favola che le agenzie delle Nazioni Unite, avendoci noi sottoscritto dei trattati internazionali, hanno acquisito delle facoltà, che sono facoltà di dare linee guida, ma non certo imporre al Ministero della Salute una serie di azioni.

Per di più la signora Jourová fa riferimento a un’istituzione che ormai non è neanche più in ombra, è finita nel baratro. Mi sembra cioè che ieri Trump abbia deciso di ritirare qualsiasi sostegno all’OMS”.

OMS macchiata da interessi privati

L’OMS non è più quella degli anni passati. E’ un’organizzazione innervata di interessi privati, tra cui brillano quelli della fondazione di Bill Gates, e quelli delle farmaceutiche.
Mi sembra allora evidente che se qualcuno in una sede della Commissione Europea si permette di dire che bisogna censurare chi va in contrasto con l’OMS, sta dicendo una cosa mostruosa. Bisogna andare a vedere come mai le farmaceutiche abbiano un tale potere in questo momento”.

Il Patto Julian Assange

Ho avuto modo e la fortuna di incontrare tanti compagni di strada in rete. Siamo una trentina tra blogger e YouTubers e abbiamo costituito un patto denominato “Patto Julian Assange”, che non significa che noi ci battiamo per la libertà di Assange. Anche per quello. Ma soprattutto ci battiamo per ciò per cui si è battuto Assange, che è la libertà di opinione e di diffusione.

Teniamo a mente che se non scendono in campo i sindacati per difendere la libertà d’espressione, e non parlo della Federazione Nazionale della Stampa, ma dei sindacati dei metalmeccanici, quelli che capiscono che difendere la libertà in rete significa difendere il lavoro del futuro“.


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