La sorte non sembra giocare a favore di chi in passato ha espresso posizioni contraddittorie sul coronavirus. Sono numerosi i personaggi pubblici che durante questa emergenza hanno prima manifestato un parere contrario alle disposizioni anti virus, e poi si sono ritrovate con il tampone positivo tra le mani.

Dopo essersi schierato contro l’obbligatorietà del vaccino per tornare in campo e dopo aver organizzato un torneo, per beneficenza va detto, Novak Djokovic ha dichiarato di essere infetto al coronavirus. In questo modo il numero uno del tennis mondiale è finito sotto il fuoco nemico del popolo dei social.

Per commentare la cascata di odio che si è riversata contro Djokovic, Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno ospitato la voce del giornalista di Sky Sport Angelo Mangiante.

Ecco l’intervento di Angelo Mangiante a “Lavori in Corso”.

Godimento recondito sui social

Trovo imbarazzante scagliarsi contro un giocatore che ha pagato in primis l’ingenuità. La premessa che dobbiamo fare è che Nole ha sbagliato. Lui ha la responsabilità di aver organizzato un torneo in buonafede per raccogliere fondi per le vittime del covid. Djokovic ha donato un milione di euro per donare macchinari e aiuti alla Serbia. Un milione di euro per aiutare Bergamo.

Scagliarsi in questo momento con quei toni, quegli insulti, quasi con la felicità che stia male, non appartiene né al tennis né allo sport. In questo momento nei social c’è anche una sorta di godimento recondito”.

Cosa è cambiato nel calcio?

Si è modificato tutto. C’è una data prima di Cristo e dopo di Cristo, no? Ecco ci sarà per sempre questa data: prima del Covid e dopo il Covid. Ci abitueremo ad un calcio senza pubblico, senza la parte più bella”.


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