In questa e nelle prossime pillole voglio parlarvi del rischio dell’apocalisse che si potrebbe verificare sul nostro paese qualora continuassimo con questo Governo, con questo tipo di politica economica.

Le ipotesi del 4,8% di calo del Pil su base annua sono semplicemente ridicole: abbiamo fatto – 4,7% sul primo trimestre. Attenzione, si è verificato solo sul mese di marzo, per cui aprile e maggio sono già altri due mesi. Per cui capite che è probabile che andremo oltre il 10% di crollo del Pil.

Con uno scenario del genere quello che conta è cosa succede l’anno dopo. Io vedo semplicemente spostare la polvere sotto il tappeto. Interventi di tipo socio-assistenziale non ci mettono in condizione di ripartire!

Se noi l’anno prossimo non abbiamo un rimbalzo, cioè non creiamo le condizioni per poter ritornare a fare più e non ancora meno, chiuderanno le imprese. La chiusura delle imprese comporta un crollo della domanda interna e dell’esportazione. A quel punto c’è un crollo dell’occupazione e se c’è un crollo dell’occupazione si innesca una spirale negativa di imprese che chiudono e lavoratori che vengono lasciati a casa. Se questo succederà ci sarà un crollo del Pil e quindi ancora di un più un aumento del rapporto debito-Pil.

Se a quel punto finiremo nella categoria dei cosiddetti junk bonds, debiti spazzatura, noi avremo buttato nel cesso 70 anni di Storia italiana. Noi è dalla Seconda Guerra Mondiale che non siamo in una situazione così drammatica.

Le strade saranno due: l’austerity, che è quella che vi proporranno, o quella proporrò io a partire dalle prossime pillole. Questa è la strada segnata se non facciamo qualcosa per cambiarla.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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