Tra le vittime preferite del Coronavirus rientra a buon diritto la categoria degli imprenditori. Anche se in maniera indiretta, i possessori di piccole e medie aziende sono stati colpiti da una crisi sanitaria che li ha costretti a tenere abbassate le saracinesche per oltre due mesi. Peraltro in molti continuano a contestare gli scarsi aiuti economici provenienti dal Governo.
Se a questo aggiungiamo i risvolti in materia giudiziaria per un ipotetico contagio sul luogo di lavoro, si ottiene una miscela esplosiva. Infatti nonostante la situazione attuale sia di assoluta emergenza alcune norme non sono state adattate. E nel caso specifico del datore di lavoro si prevede la responsabilità penale in caso di eventuale infortunio subito da un dipendente.
Per approfondire il tema legato alla giustizia penale Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno ospitato il dottor Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro. Ecco il suo commento a ‘Lavori in Corso’.
Processo ai datori di lavoro in caso di contagio ► “Continuano ad infierire sugli imprenditori”
Come superare la responsabilità penale per l’imprenditore?
“Questo è il grande dilemma. L’imprenditore fa tutto quello che normative, protocolli e regolamenti chiedono per prevenire il contagio da Covid-19. Ma il contagio è un qualcosa di non prevedibile. L’asintomatico che arriva in azienda o in studio ed infetta lavoratori o clienti. Chi sa che quell’asintomatico è tale? Avviene un contagio la prognosi supera i trenta giorni di lavoro ed il responsabile è il datore di lavoro perché il contagio è avvenuto lì. E chi lo dice che il contagio è avvenuto lì? Ci sono una serie di variabili che non possono ricadere su un imprenditore che già è in una difficoltà estrema in questo momento”.
La preoccupazione di chi fa impresa
“Avete presente gli incidenti stradali? Quando c’è una prognosi superiore a trenta giorni il fascicolo va in procura. C’è la presunzione di rilievo penale. Ma in questo caso nemmeno si partecipa all’incidente. Un datore di lavoro che ha fatto tutto quello che la norma richiede perché dovrebbe essere sottoposto ad un provvedimento penale? Molti imprenditori stanno tentennando ad aprire perché si è creata questa paura. Si continua ad infierire sull’unica fascia di società che produce ricchezza e lavoro, che è l’impresa”.
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