Sin dall’annuncio della fase 2 con il conseguente Dpcm firmato il 26 aprile si erano sollevate le critiche in merito allo scarso riguardo nei confronti di famiglie e bambini. Una polemica che si è fatta realtà per tutti quei genitori tornati al lavoro dal 4 maggio messi in difficoltà dalle scuole chiuse e dalla scarsa assistenza del Governo.

Non c’è smart working che tenga per le madri e i padri di famiglia che devono uscire di casa senza sapere a chi affidare i propri figli. Così a Borgosesia, provincia di Vercelli, il sindaco Paolo Tiramani ha realizzato un progetto pilota di assistenza ai minori. Il piano prevede l’accoglienza dei bambini nelle scuole, 4 o 5 per ogni aula, con un educatore che li aiuti a seguire le lezioni in videoconferenza.

L’idea, però, si è scontrata con il Governo centrale che ha vietato l’uso degli edifici scolastici dati in concessione al Ministero dell’Istruzione. Un altro caso di conflitto tra Enti locali ed Esecutivo nazionale che Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno voluto approfondire intervistando il sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani.

Questo l’intervento del senatore Paolo Tiramani a Lavori in Corso.

Il piano di Borgosesia per l’assistenza alle famiglie

E’ un modello che abbiamo pensato per i tanti cittadini che mi hanno contattato finito il lockdown. Entrambi i genitori tornavano al lavoro e non sapevano come gestire i propri figli. Quindi hanno chiesto aiuto a me in quanto sindaco.

Fortunatamente domani possiamo partire. Ho fatto anche una delibera di Giunta per rafforzare questo tipo di azione e per dare una risposta alle famiglie in difficoltà.

Non è una riapertura scolastica, ma un’erogazione di servizi assistenziali a minori. Una sorta di babysitteraggio allargato a tutte quelle famiglie che dimostrano che entrambi i genitori sono tornati al lavoro. Un aiuto dalle 8.00 alle 18.00 attraverso il personale di cooperativa già predisposto in Comune”.

Diamo fastidio al Governo centrale

Abbiamo avuto parecchie perplessità dal Governo, indirettamente attraverso il provveditorato che ha chiesto diverse integrazioni. Ricordo che le scuole sono di proprietà del Comune e quindi tutto sommato reputo da sindaco di poter agire come meglio credo nell’interesse di cittadini e bambini.

A me è sembrata però una richiesta d’informazioni puerile. E’ chiaro che a qualcuno dà fastidio che in un Comune di tredicimila abitanti si sia arrivati ad una soluzione per tempo, mentre altrove nel Governo centrale non hanno pensato a nulla per i nostri figli. Non conosco uno che ha ricevuto i soldi del bonus.

L’inefficienza del Governo

Se pensiamo che il decreto Aprile viene votato dal 12 maggio in poi vi fa capire l’orientamento di questo Governo nel risolvere i problemi dei cittadini.

Se il ministro Azzolina, la invito ufficialmente, vuole venire a vedere questo modello, lo vuole sposare, lo vuole fare suo, faccia pure.

A me ha colpito una cosa. Nel decreto Rilancio, dove si parla dei centri estivi vengono dati dei parametri sui gruppi di aggregazione. Ebbene questi parametri sono mesi restrittivi del modello che proponiamo noi. Quindi quello che abbiamo messo in campo è un qualcosa che il Governo ha già pensato ma non ha messo in pratica. Dateci la possibilità di metterlo in pratica non solo a Borgosesia.

Abbiamo un ministro della Famiglia, possibile che non sia stato predisposto nulla per le famiglie dal 4 maggio in poi? Mi sembra surreale.


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