Non è ancora il 4 maggio, ma pare che ad altro non pensino che a come condannarci di nuovo agli arresti domiciliari per qualche mese ancora.
Tutto come da programma, in fondo. Dopo la Fase 2, si passerà alla Fase 1, ricordatevelo.

Sono passati appena tre giorni da quando ci hanno comunicato i tenui allentamenti delle restrizioni e di quel lockdown che non smetterò di chiamare “arresti domiciliari”.
Ebbene, sembra che la scena della narrazione sia già transitata al passaggio successivo: come fare per trovare un valido motivo per condannarci di nuovo alla disumana esperienza degli arresti domiciliari in nome del virus.

Intanto capita che il Vis-Conte dimezzato giallofucsia chiede alle banche un atto d’amore, che è un po’ come chiedere ad Attila, Re degli Unni, di essere clemente.
Molti nostri connazionali nel frattempo si stanno persino togliendo la vita grazie a queste misure governative, che condannano al fallimento tante piccole e medie aziende, partite Iva e lavoratori privati.
Per il Governo però sembrano non esistere, come se morire di Covid – che certo è orrendo – fosse più intollerabile che morire di disoccupazione e di futuro desertificato.

Dalla Germania avvisano: “Più libertà, più contagi”

L’argomento del giorno è stata la Germania che ha allentato le restrizioni ed ha visto aumentare i contagi. E’ la prova per i virologi da salotto televisivo che occorre essere cauti.
Per chi sa leggere tra le righe è anche la prova che, come dicevo, alla Fase 2 seguirà la Fase 1.
Potrei anche sbagliare e forse, anche per il contesto difficile, inficiare la mia analisi con le emozioni, ma a me purtroppo pare che taluni non vedano l’ora che gli arresti domiciliari proseguano.
Un po’ come se stesse prendendo forma un partito del Coronavirus, che lo evoca e quasi lo brama, avendone in cambio chissà quale vantaggio.

Conte: “Rischio seconda ondata”

Così titolava, tanto per cambiare, Otto e Mezzo, megafono dell’ordine dominante caro ai mercati.
Non è ancora il 4 maggio e già si pensa alla seconda ondata e alle sue conseguenze.
Chissà poi perché e su quali basi scientifiche essa dovrebbe essere addirittura peggiore della prima. Chissà davvero qual è il confine tra la descrizione obiettiva della realtà e i desideri restrittivi di qualcuno che forse sta apprezzando concretamente gli effetti o qualche effetto sociale che la situazione produce su più fronti.

Bergoglio si schiera

Intanto anche Bergoglio, il Pontefice del globalismo, si è schierato contro la CEI e a favore del Governo, invocando “l’obbedienza alle disposizioni“. Con ciò ha rivelato l’ormai completa dissoluzione della Chiesa come potenza autonoma e distinta dalla mondanità.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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