Il decreto ‘Cura Italia’ è uscito ormai da qualche giorno. La confusione tra i lavoratori è tanta e anche i commercialisti sono alle prese con la ‘decodifica’ delle direttive del Governo. Il Professore Valerio Malvezzi ha fatto per noi un’analisi di alcuni dei passaggi contenuti all’interno del Decreto Legge del 16 marzo e il suo giudizio non è per niente positivo.

I motivi li ha spiegati all’interno di questa intervista.

Con Stefano Molinari e Fabio Duranti, ecco le parole dell’economista Valerio Malvezzi.

Malvezzi: “Decreto imbarazzante… 25 miliardi adesso sono una presa per il cu*o”

“Sono veramente imbarazzato a commentare il decreto, lo confesso. Andiamo per ordine: arriva in ritardo e non viene firmato dal Presidente della Repubblica. Qualcuno dovrebbe chiedere come mai un Presidente della Repubblica non firma un decreto? Non so se ci rendiamo conto di cosa sta succedendo in questo paese.

Poi se uno va a leggere cosa legge?

  1. Si dice che abbiamo 90 giorni di proroghe. Questa cosa c’era già prima del decreto: si chiama ravvedimento operoso. L’unica differenza? Che non paghi l’1,67% di interessi. Sai che sforzo…
  2. Un governo civile non può arrivare alla domenica a dire qualcosa quando la scadenza è lunedì. Perché tutti i commercialisti d’Italia, se erano nelle condizioni di poter pagare, sono intervenuti. Mica arrivano all’ultimo minuto. Il Governo deve avere rispetto di chi lavora.
  3. Avete deciso che per i soggetti che hanno più di 2 milioni di euro di fatturato lo spostamento avviene dal 16 marzo al 20 marzo. Quindi per chi ha meno di 2 milioni di fatturato lo spostamento è al 21 maggio e per gli altri di 4 giorni? Abbiamo l’Italia ferma, l’Italia che crolla e gli scienziati del ministero lo fanno di 4 giorni. Ci hanno fatto un regalo dello 0,1% al giorno.

Quando dicevano 2 miliardi io dicevo 25 miliardi, adesso che blocchi l’Italia per un mese quanti miliardi saranno di perdite? Più di 100, quindi 25 miliardi ora è una presa per il c**o. Ma non conta soltanto quanti soldi metto, ma per fare cosa. Loro hanno pensato di fare la proroga delle scadenze. Ma avete mai visto un’azienda? Ma se voi non fate fatture, tra quattro o cinque mesi con cosa pagate? E poi la cosa eclatante: i contributi. Sai che hanno dato i 600 euro… Non fateci l’elemosina! I parlamentari si alzino dagli scranni e taglino i loro stipendi. Mi sembra giusto che abbiano anche loro i 600 euro. Non si può ragionare dicendo alle persone ti do 600 euro, ci sono persone che magari hanno 80 mila euro di valore all’anno di giro d’affari, stanno ferme due mesi, perdono magari 20 mila euro di fatturato, tu gli dai 600 euro e magari quelli hanno 15 mila di costo”.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: