Vi è un aspetto, tra i tanti, sul quale ad oggi non si è portata la giusta attenzione e che è imprescindibile comprendere per capire il reale diagramma dei rapporti di forza ai tempi del globalismo mercatista.
Le partite Iva sono di fatto la nuova classe lavoratrice nell’orizzonte di senso post 1989.

I titolari di partita Iva sono oggi costretti a vendere la propria forza lavoro per poter campare e sono allo stesso tempo provati di tutte le tutele (dalla maternità alla tredicesima) che erano state la conquista della lotta di classe del vecchio proletariato.

Proprio in ciò riposa il falso mito dell’imprenditore di sé, egli avverte l’altro lavoratore come un concorrente e non come un compagno, di più si illude di essere un imprenditore tanto quanto il milionario apolide o il delocalizzatore cinico.
In realtà egli resta un supersfruttato e sottopagato.

Anche in ciò stanno i prodigi della globalizzazione: essa sempre favorisce solo l’aristocrazia finanziaria dei parassiti globali, che vivono di usura, di leve del debito e di escogitazioni bancocratiche.
Nella schiera delle partite Iva troviamo sia i vecchi lavoratori proletari, sia il vecchio ceto medio borghese: essi nel frattempo sono andati a costituire la nuova classe del precariato che, figlio di un dio minore, è condannato alla flessibilità lavorativa ed esistenziale.

Per di più non ha alcuna rappresentanza politica, dacché degli interessi del precariato con partita Iva, condannato a lavorare a progetto e a vivere senza progetti, nessuno si cura.
La coscienza di classe solidale è dissolta grazie al mito dello startupper, è stata ridotta a delle solitudini concorrenziali.

Per le partite Iva il decreto del Governo giallofucsia per fronteggiare l’emergenza prevede per marzo 2020 un totale di 600 miserrimi euro. Meno del reddito di cittadinanza pagato dalle stesse partite Iva.
Avete ancora dubbi sul fatto che questo governo è nemico dei lavoratori e lo dimostra appieno anche nelle calamita?
Ancora non avete capito che la classe lavoratrice è quella delle partite Iva, che per le sinistre fucsia arcobaleniche coincide con gli evasori e i nemici?

Mentre ciò avviene la Germania è pronta a stampare in autonomia 550 miliardi per contrastare l’emergenza pandemica, la Francia si accinge a nazionalizzare le aziende e a stanziare oltre 300 miliardi.
Il governo giallofucsia, per parte sua, ha atto una manovra da appena 25 miliardi.

Intanto gli italiani si accalcano con ebete euforia nei terrazzi a cantare “Azzurro” e a ripetere che “andrà tutto bene“.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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