Mentre questi ultimi dati sui contagi del coronavirus sono in una tendenza diversa da quella dei giorni precedenti, e dunque leggermente positiva, c’è qualche notazione che possiamo fare a livello marginale, altrimenti ci angosciamo sempre rispetto a questi dati che contiamo di far migliorare grazie sempre ai nostri comportamenti. Ed è quella che essendosi gli uomini ritirati nelle proprie case in città, si calcola che al mondo 2 miliardi e 600 milioni di persone si siano ritirate in casa, e considerando che oltre la metà delle persone vive nelle città, si può dire che gli uomini si sono fatti un po’ indietro. Attraverso i parchi urbani e attraverso i corridoi ecologici la vita naturale si riprende spazio in città. Lo vediamo un po’ in tutto il mondo: le lepri nane nei parchi di Milano, i canali di Venezia che sembrano più puliti, l’aria della Pianura Padana che è più pulita.

Insomma questo nemico invisibile sta facendo rioccupare alla natura selvaggia i posti che erano prima di quella natura lì, prima che gli uomini la scacciassero.

Speriamo che questo serva come lezione per dire che non dovevamo arrivarci attraverso questo modo, ma che dobbiamo compenetrarci meglio col mondo naturale.

E’ molto simile a quanto accaduto a Prypjat, la città più importante vicino Černobyl, che nel 1986 è stata presa dal disastro nucleare della centrale e che ormai da qualche tempo è il posto con la maggiore biodiversità europea. Ci sono tutti i tipi di piante boreali e anche gli orsi, le aquile… Insomma il posto dove c’è più ricchezza di vita. Tutto questo perché gli uomini non ci sono più. Si pensi che la differenza la fa soprattutto la presenza dell’uomo, piuttosto che il meccanismo invisibile della radioattività o del virus.

Ora naturalmente questo schiaffo è troppo forte, ma forse ci farà riflettere su quanto spazio avevamo rubato ad altri viventi che hanno lo stesso diritto di stare su questo pianeta con noi e che anzi se stessero insieme a noi meglio ci provocherebbero molti meno problemi. Come abbiamo abbiamo visto queste epidemie si scatenano anche grazie e soprattutto alle nostre distruzioni ambientali.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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