E’ indubbio che i numeri che stiamo vedendo sono simili a quelli di una guerra, anche se in realtà non sono quelli reali. Per quel che riguarda questa epidemia noi non sappiamo esattamente quanti sono i contagiati. Non possiamo saperlo perché la gran parte, più della metà senz’altro, sono asintomatici. Dunque ciascuno di noi potrebbe essere portatore di virus senza avere i sintomi o avendone di talmente tanto lievi da non richiedere nemmeno l’intervento del medico.

In questo senso le dimensioni reali le conosceremo alla fine perché per adesso è impressionante il numero dei morti. Mai così tanti morti in un solo giorno. In nessun posto del mondo, da quando è cominciata l’epidemia, come in Italia. La maggior parte in Lombardia, nei cosiddetti focolai del nord. Su questo poi ci si interrogherà quando poi si faranno i conti alla fine.

Quello che dobbiamo però constatare, oltre all’incremento del numero dei guariti, è che la pendenza di questa seconda parte della curva resta più o meno costante. Non è più una crescita esponenziale. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, le previsioni del CNR le abbiamo dette ieri. Altre previsioni le vediamo in base ai provvedimenti che vengono estesi nel tempo.

Il problema più grosso è che le persone non stanno a casa. Ce lo dicono le celle dei telefonini dei milanesi, ma a Roma non è certamente diversa la questione. Forse solo la metà di quelli che girano, 40%, lo fanno perché obbligati dal lavoro o da una causa giusta, gli altri perché pensano di poter andare in giro.

A Wuhan la battaglia è stata vinta perché anche la spesa veniva portata in casa e non ci si muoveva nemmeno per quello. Se non vogliamo arrivare a questo, bisogna che tutti quanti facciano il loro mestiere. Un conto è se prendi la tua auto per andare a dare l’acqua alle piante in un altro appartamento che possiedi, lì non incontri nessuno, o se esci da solo e vai a correre la mattina presto o la sera tardi. Quello è ancora consentito. E’ il resto, è l’incrocio con altre persone che dobbiamo evitare. Proprio quello che gli uomini invece normalmente cercano.

Dobbiamo essere più bravi, se no non ne usciamo fuori in tempi brevi.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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