Piazza Affari choc: l’affermazione di Christine Lagarde fa andare a picco la nostra borsa. La giornata di ieri è stata drammatica, ma il mistero è come quelle parole abbiano potuto fare un tale danno economico e, soprattutto, come mai la Consob abbia deciso di chiudere la borsa solo nella giornata di ieri.

La prima settimana di quarantena italiana ha infatti bruciato record su record al ribasso per il settore finanziario. Tutto ciò si sarebbe potuto evitare secondo l’economista Valerio Malvezzi, che da tempo sulle frequenze di Radio Radio invitava alla chiusura delle vendite allo scoperto.

Ora l’Italia è molto vulnerabile e non appena l’emergenza finirà c’è il pericolo di un attacco speculativo verso le nostre aziende, che in disperato bisogno d’ossigeno saranno deboli più che mai.
E’ dunque uno sbaglio, quello di Christine Lagarde? Oppure “non è nostro compito tenere a bada lo Spread” è un’affermazione che risponde a precise politiche economiche?

“Non è stato uno sbaglio: la Lagarde ci ha mandato a quel paese. Ora danno italiano sopra i 100 miliardi” ► Valerio Malvezzi

Sono senza parole perché la Consob solo oggi ha deciso di fermare le vendite allo scoperto, inoltre ci sono stati due rimbalzi tecnici in settimana che – io non sono un fenomeno – ritengo essere dei rimbalzi dovuti a ricoperture per vendite allo scoperto. Queste cose le capisce anche uno studente di economia al primo anno, mi chiedo come sia possibile che sia uscito due giorni fa un comunicato di poche righe in cui la Consob sosteneva che non ci sono attacchi speculativi.

In tutto ciò ci guadagnano gli speculatori internazionali, i quali giocano al ribasso col nostro paese, fanno delle vendite con posizioni short e naturalmente soltanto gli sprovveduti possono pensare che ci sia un mega ordine di acquisto fatto da un mega speculatore internazionale.

Quelli un po’ più ravveduti potrebbero pensare che un grande speculatore magari mobiliterebbe decine di società a lui direttamente o indirettamente collegate.

Tutti i cittadini di buonsenso in questo momento si fanno questa domanda: se tu da sabato sera blocchi un paese, domenica hai tutte le informazioni per capire che lunedì non sarà tutto rose e fiori. Non ci voleva Nostradamus.

Sull’uscita della Lagarde ho due ipotesi:

  • Ha detto una cosa improvvida, è stato un errore che un minuto dopo sarebbe dovuto essere coretto da una rettifica: “Ho fatto uno sbaglio che è valso miliardi, vado a casa”.
  • Quando lei dice “non è nostro compito tenere a bada lo Spread”, esprime una posizione che è quella del nord Europa: tutti sanno che quello invece è il compito della BCE, o non avrebbe senso la sua esistenza.
    Cosa vuol dire davvero quell’affermazione? Vuol dire “non compro titoli di Stato”.
    Di quale Stato parliamo? Ce n’è uno a forma di stivale che in questo momento è chiuso e non ha possibilità di agire sulle tasse e le cui imprese sono chiuse. Il messaggio della Lagarde è “andate a fare in c***”.

Quando qualche settimana fa mi si chiedeva l’ammontare dei danni eravamo agli inizi, si parlava di qualche città: all’epoca dissi 25-30 miliardi. Oggi temo che siano superiori ai 100 miliardi. Il nostro Governo sta rincorrendo cifre totalmente anacronistiche.

Cosa si può fare? Visto che hanno sputato addosso agli eurobond, ai minibot o alle altre cose che si potevano fare il solo provvedimento realistico sarebbe un’emissione di debito pubblico dello Stato che può essere comprata da un solo soggetto: la BCE, a meno che non arrivi qualche pazzo che dice che il problema è l’inflazione.

Con gli ospedali pieni, gli imprenditori che si suicidano, i lavoratori dipendenti che rischiano di perdere il lavoro, il sottoscritto prende le distanze da chi dice che il problema è l’inflazione e vi dice che il problema è salvare l’Italia.

La gente che non vuole capire lo fa perché non vuole porsi nei confronti della Lagarde o della Von der Leyen con un atteggiamento politico totalmente diverso. Non come fa Di Maio, ad esempio, che dice “ma che brava una tedesca – in realtà belga – che parla l’italiano”, riferendosi alla Von der Leyen. “Siamo tutti italiani”, ha detto lei: non mi risulta, stando agli ultimi fatti.


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