Mi sembra di vivere in un film di fantascienza.

A Bergamo la colonna militare di camion con decine di morti che venivano portati in forni crematori di altre città.

Nel frattempo la scoperta della Gazzetta Ufficiale n.26, in cui si legge che nella riunione del 31 gennaio 2020 si delibera, articolo 1, che “In considerazione di quanto esposto in premessa (…) è dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”.

E poi leggo con il decreto ‘Cura Italia’ due anni di proroga sulla decadenza dei termini di prescrizione per l’agenzia delle entrate.

Cioè mentre abbiamo le scene di camion militari che portano via le salme dei nostri concittadini uccisi dal coronavirus, la cui pericolosità si sapeva già al 31 gennaio, a marzo esce un decreto in cui si parla dell’Agenzia delle Entrate che può prendersi due anni per fare ulteriori vessazioni, ulteriore cassa, sulle partite Iva, sugli autonomi, sui piccoli e micro imprenditori.

Ultima notizia: il click day. Cioè in pratica le persone dovranno ‘correre’ per avere questa elemosina di 600 euro. Mentre ci sono cittadini di serie A che hanno stipendi garantiti, gli autonomi devono correre a cliccare per riuscire a portarsi a casa 600 euro. Qualcuno ce la farà, altri no.

A me tutto questo, sembra veramente una presa per il click.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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