In Italia continua l’allarme coronavirus. Siamo il terzo paese nel mondo con la più alta diffusione del virus: 283 casi e 7 vittime. Dopo il nord Italia adesso trema anche il sud, con il primo caso rilevato a Palermo legato ad una turista bergamasca.

In parallelo alla questione medica è sempre più discussa quella politica. Ci si chiede se le misure adottate dal Governo siano state adeguate alla situazione. In molti stanno puntando il dito contro il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, accusato di non aver gestito il pericolo nel migliore dei modi.

Cosa si sarebbe dovuto fare per arginare la diffusione del coronavirus? Le misure adottate dal Governo sono state corrette?

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Claudio Borghi, deputato leghista, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio per discutere delle responsabilità del Governo, e in particolare del Premier Conte, nell’emergenza coronavirus che sta colpendo il Paese.

“Ho sempre avuto in odio chi dà la colpa allo stagista. È un marchio infallibile del manager da scartare o del funzionario da scartare. Quello che all’interno di una cosa di sua responsabilità dà la colpa a un altro.

Vi sembra possibile che la colpa possa essere del medico di Codogno? Il Presidente del Consiglio che si permette di dire che la colpa è di qualcun altro per la gestione che è stata fatta lascia veramente amarezza.

Voi sapete come è nata l’idea di Conte di dare la colpa a un medico? Disperato perché le cose stavano andando in modo disastroso per la gestione scriteriata che è stata fatta, si è aggrappato ad un fondo del Corriere della Sera del medico Galli che – leggendolo in una certa maniera – poteva sembrare che dicesse che qualcosa potesse non aver funzionato. Non gli è parso vero e ci si è aggrappato.

Oggi lo stesso Galli, ci ha tenuto a replicare che non voleva intendere che ci fosse stato qualche disservizio.. smentito dalla sua stessa fonte. Un poveretto che ha provato ad aggrapparsi a qualcosa per togliersi le sue colpe e affibbiarle a qualcuno. L’ha fatto perché è disperato.

Lui capiva di non avere nessun tipo di prospettiva, credo che abbia vissuto questa emergenza con una certa soddisfazione, dicendo “ho una chance”. Ieri ero morto, adesso se faccio il fenomeno e mi faccio vedere come l’uomo forte riuscirò a venirne fuori. Così ha distrutto l’economia dell’Italia, perché la spettacolarizzazione ha generato il panico.

Il fatto di aver fatto una totale sottovalutazione prima, per poi arrivare alla spettacolarizzazione di sabato, ha creata l’emergenza. Con il risultato che adesso noi siamo gli appestati del mondo. Siamo la Cina d’Europa”.


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