10 Daniele De Rossi
All’uomo, ancora prima che al centrocampista; alle sue scelte, al rispetto che mostra a un club leggendario come il Boca, all’intelligenza che evidenzia nell’impostare ogni passaggio esistenziale. Quest’ultima dote continuerà a guidarlo, quale che sia la sua prossima carriera.

9 Cristiano Ronaldo 
Apre il 2020 lucidando tutta l’argenteria tecnica, atletica, motivazionale. È lui che apre, con un secondo tempo “monstre”, il guscio di un Cagliari fino a quel momento concentrato e compatto.

8 Romelu Lukaku 
Inarginabile in fase di progressione, dirompente quando va alla conclusione, con o senza collaborazione avversaria.

7 Felipe Caicedo
Sempre più redditizio, ormai considerabile come titolare-bis, più che in qualità di assiduo subentrante. A Brescia utile come procacciatore del penalty e come uomo assist. 

6 Arkadiusz Milik 
Nel Napoli più turbolento, destabilizzante e destabilizzato dell’era recente, è sempre riuscito, a suon di gol e a colpi di prestazioni, a mantenere la sua soglia di rendimento al di sopra delle frustrazioni collettive.

5 Milan 
Mezzoretta di vernissage per il ritorno di Ibrahimovic (che poteva anche incornare l’eventuale vantaggio, oltre ad aver ricamato qualche giocata), all’interno di una partita vissuta in buona parte con il patema d’animo per le incursioni blucerchiate, in più di un’occasione sedate dai guanti di santo Gigio.

4 La Roma dopo la pausa natalizia
Antico vizio, fastidiosa ricorrenza, impietosa statistica. Uno spunto di riflessione, poi, al termine del match contro il Torino: come sta, a livello di condizione, la squadra di Fonseca?

3 Marco Di Bello
Diciamolo subito, per sgomberare il campo da equivoci: la Roma non ha perso per colpa sua.Il voto però va all’atteggiamento, autoritario in modo plateale e mai autorevole nella sostanza, con cui si è fatto sfuggire di mano il controllo della partita, disseminando poi la gara di sanzioni disciplinari, Fonseca compreso.Non per le decisioni, dunque, ma per l’habitus comportamentale che ha influito sui toni agonistici.

2 Massimiliano Irrati
Mai brillante quest’anno, a livello prestazionale; ieri ha pesantemente condizionato la partita del Sassuolo al “Luigi Ferrariis”, vanificando meriti e superiorità tecnica degli emiliani.

1 Gli ululati di Brescia
Ha avuto di nuovo ragione Balotelli, ieri come a Verona: chi emette quei suoni si deve vergognare. Più idiota di quei versi, se possibile, è la “giustificazione” secondo la quale lo si fa perché si tratta di lui. Premesso che non è vero, visto che accade in più stadi, in più di un’occasione, chi lo dice non si rende conto di ratificare la portata razzista di quel tipo di insulto.  

Paolo Marcacci