Bobo Craxi è intervenuto ai microfoni di Radio Radio per parlare del padre, della sua figura e dei suoi problemi con la giustizia. Un’intervista per raccontare e indagare una narrazione che molto spesso ha screditato un personaggio che ha giocato un ruolo importantissimo nella storia politica dell’Italia della Prima Repubblica.

Bettino Craxi oggi continua a dividere gli italiani tra chi lo reputa l’ultimo grande leader e chi vede in lui il simbolo di una classe politica finita sotto il mirino della magistratura.

Ecco cosa ha detto Bobo Craxi a ‘Un Giorno Speciale’ con Francesco Vergovich e Antonio Guidi.

“In Italia alla fine della guerra fredda ci fu un cambio di fase politica. Questa prevedeva per alcuni una svolta di carattere nazional-capitalistico, di svendita dei beni del nostro Paese e perché questo potesse avvenire alcuni uomini politici non erano indicati. Non potendo fare un golpe militare si fece un golpe giudiziario, a sfondo moralistico. È questo quello che avvenne.

In questi vent’anni non si è consolidato un nuovo regime repubblicano fondato sui partiti. Ora ci troviamo nella situazione abbastanza tragica perché i partiti sono scomparsi, la classe dirigente italiana è una delle peggiori d’Europa se non del mondo e il Paese si è impoverito. Quindi naturalmente l’oggettiva constatazione che quella fu una classe dirigente di altro tenore è abbastanza consolidata.

Non si vuole discutere della cosa vera cioè che fu fatta una vera e propria porcheria perché la giustizia fu selettiva, ebbe pesi e misure diverse, e da allora da quella tragedia non siamo più riusciti a uscirne”.


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