E’ finita con i fischi del San Paolo, è finita con il Napoli che non è riuscito a battere il Genoa, è finita con il Napoli a meno dodici dalla vetta della classifica, dall’Inter, in attesa di vedere cosa farà la Juventus contro il Milan.

Un quadro desolante per una squadra che era partita con il ruolo di possibile pretendente allo scudetto, o comunque come una delle prime avversarie della Juventus Campione.

Inutile dire che anche sul campo si sono viste le conseguenze di questa settimana infernale, cominciata con la sconfitta di Roma, l’annuncio del ritiro, poi disatteso dai giocatori e le polemiche che ne sono scaturite.

Di sicuro non è e non può essere questo il Napoli, che in uno scenario pazzesco ha deciso di farsi male da solo, ampliando le difficoltà di una squadra che comunque ha il passaggio del turno in Champions in tasca e fino alla partita con l’Atalanta sembrava in fase di ripartenza.

Di sicuro serve qualcosa, una scossa, per riportare un pizzico di calma in una squadra, come si è visto con il Genoa, piena di paure e di ansie.

Adesso c’è la sosta, che in casi simili può essere accolta con soddisfazione. Ma non basta affidarsi a questo stop di quindici giorni. Serve che il Napoli si ricordi di cosa è il Napoli e di quanto Napoli si aspetti da questa squadra.

Alessandro Vocalelli


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