Possiamo ormai asserirlo con certezza: nessuno è più al riparo rispetto a quel male incurabile che è l’europeisticamente corretto.
Con tale espressione intendiamo quella malattia che coincide con l’adattamento rispetto al pensiero unico votato all’Unione Europea.

Perfino Matteo Salvini non è esente rispetto a ricadute in tal senso: “L’euro è irreversibile” disse il mese scorso, “votare Draghi come successore di Mattarella? Perché no“, sostenne subito dopo.

Del resto se l’euro è irreversibile non c’è motivo per cui non si dovrebbe votare Mario Draghi come successore di Mattarella.
Proprio Salvini, che ha costruito gran parte del suo consenso sull’euroscetticismo, pare essersi convertito al pensiero unico dell’europeisticamente corretto.

Torna alla memoria la conclusione tragica di “1984”, capolavoro di George Orwell: “Alla fine anch’egli si era convinto ad amare il Grande Fratello“.
Un vero patriota, un vero amante dell’Italia non avrebbe permesso che finisse in questo modo.

RadioAttività, la pillola del giorno con Diego Fusaro


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