Per alcuni reati ritenuti di particolare gravità in Italia esiste il cosiddetto “ergastolo ostativo“, ovvero il carcere a vita.
Per questo tipo di reati è esclusa la possibilità che la pena carceraria finisca, o comunque che ci siano permessi, riduzioni della pena o buona condotta.

Sono circa 1500 i detenuti condannati all’ergastolo ostativo in Italia e non usciranno nemmeno per un’ora fino al certificato decesso, in sostanza per loro non vale la consolazione che finché c’è vita c’è speranza. Questo tenendo presente che questi detenuti si sono macchiati di crimini orribili.

E’ vero che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e debbono tendere alla rieducazione del condannato“, come recita l’articolo 27 della nostra Costituzione.

Una piccola postilla infatti per questi condannati ci sarebbe: collaborando con la giustizia potrebbero sperare di uscire di prigione.

Tutti dovremmo ricordare in proposito le parole di Victor Hugo: “Colui che apre una scuola molto probabilmente chiude le porte di una prigione“.

La Pulce e il Prof – La conoscenza è potere, con Enrico Michetti


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