Oggi per fare le opere in Italia servono Commissari e leggi speciali

Il caso emblematico è rappresentato dal Ponte Morandi di Genova che per ricostruirlo secondo la normativa vigente il tempo stimato sarebbe stato superiore a vent’anni. 

All’Ilva per poter lavorare chiedono addirittura lo scudo penale. 

Per completare il Mose il governo ha previsto la nomina di un nuovo Commissario e di una normativa speciale in deroga pressoché totale alla normativa vigente. 

Allora la gente si chiede perché il Commissario può fare affidamenti diretti, trattative private e quindi realizzare le opere senza difficoltà, mentre il funzionario pubblico che applicasse tali procedure andrebbe in galera per corruzione?

Perché quando entra la magistratura finisce l’economia?

Perché ci si ostina a pretendere una procedura infinita, spesso inconcludente ed altrettanto frequentemente inutile che giunge a realizzare le opere quando sono ormai superate o peggio non servono più? 

Perché gli italiani sono tutti corrotti e non ci si può fidare più di nessuno, direbbe la vulgata qualunquista e disfattista, quella che ha pensato bene di spedire in Parlamento ogni razza di inetto o beota nella speranza che facesse miracoli. 

Come se all’indomani dell’esplosione, in sede di lancio, del navicella spaziale a Cape Canaveral, dinanzi al fallimento degli esperti, la risposta fosse stata: “Di fronte al fallimento scienza mettiamo a capo della NASA il primo deficiente che passa”. 

Fermo restando che quasi tutto ciò che compie negli Stati Uniti l’economia aerospaziale è affidamento diretto o trattativa privata, e con tali procedure sono arrivati sulla luna. 

Da noi li avrebbero stoppati a monte perché tali fattispecie rappresentano per la nostra legislazione il primo motivo d’indagine per corruzione. 

Probabilmente non saremmo andati sulla luna, ma l’invidia sociale sarebbe stata calmierata da un bel processo. 

Roma vede corruzione dovunque, si dà etichette ignobili, mentre muore agonizzante, sommersa di debiti che nessuno rimuove, dai rifiuti che non riesce a raccogliere ed a smaltire, di un patrimonio incredibile che si lascia cadere in malora. 

Ogni iniziativa pubblica e privata è abortita o affogata tra procedure infinite. Ed anche a Roma chiedono leggi speciali. 

Milano al contrario, sfida le norme, cerca le Olimpiadi finanche quelle di serie b, si è data un tono di alto profilo internazionale con l’Expo, miete turisti più di Roma ed attiva un crogiolo di iniziative e di interventi pubblici e privati. 

Milano non chiede leggi speciali, ma chiede tutto ciò che ROMA rifiuta.

Evidentemente le norme sono le stesse ma la capacità, la visione e la cultura politica ed imprenditoriale molto diversa.

Mentre Roma si accontenta di un turismo da bed and breakfast, Milano attira il danaroso turismo congressuale e fieristico, di importanza vitale per lo sviluppo economico del proprio territorio.  

A Roma si è giunti a rinunciare alle Olimpiadi per paura della corruzione! All’insegna della più ignobile propaganda. 

Tav no, tap no, Ilva no, … ponti, viadotti, strade No. Tutto no e “Manette” per tutti! 

Tutto ciò, mentre il Paese sprofonda nell’incuria, nell’insipienza, nell’incapacità, nell’inconcludenza più totali.  

Il Mose quasi pronto, ma non operativo, perché bloccato dai sequestri della magistratura. 

7 miliardi fermi, mentre Venezia affoga!

Mentre Venezia sparisce e con essa i suoi tesori e la sua unicità. E noi come rispondiamo: “Blocchiamo tutto e consoliamoci con un bel processo.”

Incredibile un miliardo di danni che si potevano evitare. Con un opera miliardaria praticamente fatta è bloccata sul più bello. 

Sprechi su sprechi.

Che gli italiani probabilmente son ben contenti di pagare !? A fronte spesso di un’attività lobbistica che da noi è corruzione mentre in altri Paese è liberamente consentita, anzi un’attività funzionale alla realizzazione dell’opera. 

Demagoghi e cialtroni che vorrebbero far morire il paese all’insegna della mediocrità, di una sanguinosa lotta di classe e dell’invidia sociale. 

Dopo aver abolito la povertà, aboliscano pure l’intelligenza e la genialità, le quali, poiché possedute non da tutti, potrebbero apparire peculiarità discriminatorie se non razziste, qualora fossero elogiate e valorizzate. 

Abbiano 160.000 norme dieci volte di più di qualsivoglia altro Paese al mondo e per fare le cose chiediamo continuamente leggi speciali che deroghino a quelle approvate e vigenti. 

Chiediamo poteri speciali per muovere ciò che altrimenti resterebbe drammaticamente fermo. 

La legge ordinaria perde ogni giorno la forza, ed ogni giorno si chiede che venga sostituita da leggi speciali, da commissioni straordinarie, poteri commissariali … 

Così pian piano affonda la democrazia

Anche perché sapete cos’è la dittatura?

La dittatura è una legge speciale che in maniera permanente sostituisce la legge ordinaria. 

Nulla di più. 

E sapete chi è il dittatore. 

Un Commissario straordinario. 

Nulla di più. 

Quando si invocano leggi speciali, poteri speciali e  commissariamenti, perché la legge ordinaria non è più in grado di assolvere ai suoi compiti, e qualora ciò diventasse sempre più necessario ed urgente, assisteremo pian piano alla democrazia che tramonta ed alla dittatura che sorge.

Enrico Michetti

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