Stava accadendo. Non è accaduto. Settantacinque minuti di sofferenza, di football orribile, di errori e omissioni, la Lokomotiv di Mosca in vantaggio grazie a una dormita clamorosa della terza linea bianconera, la Juventus senza idee, lenta, macchinosa, con schemi da lavagna più che da campo, soprattutto in svantaggio.

Sarri ha sbagliato formazione, perché la Juve non può rinunciare a un centravanti e questo è Higuain. Non può rinunciare a Cuadrado che ha lavorato cento palloni crossandoli inutilmente perché in mezzo all’area di rigore non c’era nessuno o chi si trovasse da quelle parti era distratto.

Dybala ha deciso la partita con due gol geniali e rapinosi ma come trequartista vale di più di Bentancur, un uruguagio valido in fase difensiva ma assente sempre in zona conclusiva, idem come sopra ma in senso peggiorativo il discorso su Khedira che è più lento di un bradipo e puntualmente viene sostituito.

Sarri deve decidere una volta per tutte quale centrocampo sia “base” della squadra, tenendo conto che Pjanic sta attraversando un momento che non gli apparteneva dai tempi della Roma. La difesa ha lavorato poco ma quando è stata chiamata a farlo ha denunciato sbavature pericolose, come in occasione del gol con un’uscita parrocchiale di De Ligt e uno svarione di Bonucci.

Di solito gli allenatori e i calciatori usano la stessa frase di repertorio: ”Dobbiamo lavorare”. In verità basterebbe giocare a football, con la testa a posto, senza presunzione perché a livello internazionale nessuno può vivere di rendita.

Tony Damascelli


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