Atti di bullismo a scuola, vessazioni, esclusioni, prese in giro… c’è sempre un ragazzino che diventa vittima, con strascichi più o meno evidenti più o meno duraturi nel tempo. La maggior parte delle volte, i genitori dei bulli o di chi comunque ha offeso il compagno:

“Ma so’ ragazzi, stavano a gioca’… che volete che sia… è sempre successo…”

Cagliari, Lukaku sul dischetto: ululati e versi da scimmia da parte dei tifosi rossoblù. Arriva la lettera, da parte dei tifosi interisti (ossia quelli che poi esultano ai gol di Lukaku, che comprano la maglia col suo nome, che gli chiedono l’autografo…).

Riassumendo: caro Lukaku, ti hanno sommerso di ululati, fatto il verso della scimmia, però non è razzismo (!), è solo che volevano innervosirti affinché tu sbagliassi il rigore. Non te la devi prendere, caro Lukaku, anzi per farti capire il concetto, ti diciamo, noi, tuoi nuovi ed entusiasti tifosi, che capiterà la stessa cosa con un avversario, nero come te, dell’Inter. Pensa quanto possa essere innocente questa forma di provocazione, nel mondo del tifo.

“So ragazzi…”

“È solo una questione di tifo”

Trovate le differenze, insomma. Con il particolare risvolto “filosofico” (ehm…): noi siamo tifosi dell’Inter, pronti a impazzire per i gol del nuovo grandissimo attaccante portatoci da Marotta, però se c’è da mettere in discussione la nostra “libertà” di ululare allo stadio, toccando il fondo del becerume, allora per noi è più naturale prendere le parti dei razzisti presenti tra i nostri avversari di lunedì scorso che manifestare solidarietà al nostro giocatore.

Ditemi voi…

Paolo Marcacci


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