Quest’estate di Governo non poteva essere più calda, con una crisi che inizialmente sembrava inevitabile e che adesso si apre a molteplici soluzioni. L’idea di un Governo targato M5S e PD ha fatto tornare indietro sui propri passi Matteo Salvini, che nei progetti aveva quello delle elezioni immediate.

Ma il dado ormai è tratto, la crisi è aperta, e i pentastellati non sembrano intenzionati a perdonare il leader leghista. Cosa accadrà adesso?

Domani sarà una giornata decisiva per l’equilibrio politico italiano, con il Premier Conte che si presenterà per riferire al Senato. In seguito alla sua relazione ci sarà un dibattito in cui gli attori di Governo dovranno decidere cosa fare.

Toglieranno il sostegno alla maggioranza o si cercherà di ricucire lo strappo?

Ecco cosa ne pensa Vittorio Feltri, intervistato in esclusiva da Luigia Luciani durante Lavori in Corso

Devo confessare che non ho idea di cosa accadrà, siamo di fronte ad una situazione in continuo mutamento. Non si capisce quali siano le intenzioni degli attori politici. Siamo di fronte al caos più totale. Se il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle riuscissero a realizzare un “governo forte”, cioè basato su un programma solido, le elezioni sarebbero sicuramente rinviate. La fine del Governo non comporta necessariamente la fine della legislatura. Bisogna vedere se Mattarella riesce a trovare una nuova maggioranza in Parlamento che dia la fiducia al Governo sulla base di un programma. Al momento però è inutile fare ipotesi. L’errore di Salvini è stato proprio questo: ipotizzare che senza la Lega si sarebbe andati subito alle elezioni. L’ora del coglione prende tutti. Il leader della Lega dovrebbe ritirare la sfiducia a Conte perché non porta a niente. Comunque è inutile fare titoli al momento“.


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