C’è vita oltre la Roma: Daniele De Rossi è più che virtualmente un calciatore del Boca Juniors. Già fatta la foto con la maglia, dietro la quale resterà il leggendario 16. “Leggendario come lui”, si legge in diversi quotidiani argentini, letteralmente impazziti dopo la notizia, vuoi per l’arrivo di un calciatore che potrà infiammare la Bomboniera, vuoi perché forse non ricordavano della passione di De Rossi per gli Xeneizes.

Il Boca è sempre stata l’unica squadra in grado di far battere il cuore di De Rossi per il calcio oltre la sua Roma, quella Roma che lo ha messo alla porta, che lo ha tradito come uomo giallorosso per come è stato messo alla porta e come calciatore perché mezza Serie A lo avrebbe ingaggiato senza problemi con lui che un’altra stagione – anche non da protagonista – a Roma l’avrebbe tributata senza dubbi.

Si dice che dopo il tradimento non finisca l’amore, ed è così per l’ex capitano, che però ora, come parte ferita della coppia, deve ripartire e per farlo ha scelto gli azul y oro di Buenos Aires, ciò che è e non poteva non essere.
Una storia per molti versi simile ai due italiani che lo hanno preceduto nel viaggio dal bel paese all’America Latina, ma indubbiamente differente per certi aspetti, perché i suoi due predecessori lo hanno anticipato di più di mezzo secolo.
Forse è questa la ragione dell’apoteosi dell’ambiente Boca intorno all’arrivo del “leggendario italiano”, perché uno così non si vedeva da tempo, e perché da tempo non si raccontava una storia simile.

1966: un italiano a Buenos Aires

Bisogna risalire al 1966 per vedere un italiano far esplodere di gioia la Bombonera, precisamente era di Cosenza Nicolas Novello, ma era troppo giovane quando è partito dall’Italia alla volta dell’Argentina per tentare la fortuna in Serie A, di cui resterà un rimpianto. Dimostra subito bravura, tanto da entrare nelle giovanili del Boca, anche allora club più prestigioso della nazione insieme al River, di cui il suo allenatore Nestor Rossi (che aveva giocato anche con Sivori) era stato leader del centrocampo.

Due titoli nazionali e una coppa d’Argentina lo consegnarono all’albo d’oro del team di Buenos Aires, nel quale sono indelebili anche le sue 135 presenze e 23 gol per gli Xeneizes.

Dalla Roma all’Argentina: la storia di Francesco Serafino

E’ del 1997 il secondo calciatore italiano che ha militato al Boca, e Francesco Serafino è rimasto noto più per questo motivo che per le sue gesta in campo. La seconda punta è attualmente in forza al Bangor City, club del campionato gallese e da ben 10 anni sogna un ritorno in Italia, magari alla Roma, dove è stato fino al 2008 e dove, chissà, magari ha avuto il piacere di conoscere Daniele De Rossi.