A un mese dall’inizio del campionato la situazione in casa Inter è sempre più calda, con il tecnico Antonio Conte che con le sue dichiarazione non risparmia bacchettate a nessuno.

Prima le punzecchiate alla società, con il richiamo ad accelerare il mercato, poi la stoccata a Perisic, che viene praticamente fatto fuori dal progetto.

E’ innegabile però che, sia in entrata che in uscita, la situazione sia complessa e non sembra vedersi la luce.

Perisic si va ad aggiungere a Icardi e Nainggolan, i grandi esclusi del nuovo corso nerazzurro. Tre giocatori dal peso specifico importantissimo, tre perle su cui un anno fa erano riposte la maggior parte delle speranze interiste.

Ci si chiede dunque se le scelte del club – e soprattutto le pubbliche dichiarazioni – non stiano logorando l’ambiente più del necessario. Non soltanto da un un punto di vista umorale ma soprattutto economico. Non ci sono dubbi sul fatto che in pochi mesi, con la pubblica esclusione, questi giocatori abbiano perso buona parte del proprio valore, facendo diminuire le entrate ricavibili in prospettiva.

Allo stesso tempo il mercato in entrata non ha ancora regalato quei fuochi d’artificio che ci si aspettava con l’arrivo di Conte. A un mese dall’inizio del campionato i nerazzurri si ritrovano praticamente senza il reparto offensivo. I due grandi obbiettivi, Dzeko e Lukaku, non sembrano vicini al trasferimento ma anzi sempre più lontani per motivi societari ed economici.

Le strigliate di Conte sollevano dunque molte polemiche e discussioni: i primi dubbi su questa nuova Inter iniziano a sorgere.

Per approfondire la situazione abbiamo intervistato Roberto Boninsegna, grande campione che ha vestito la maglia nerazzurra.

Ecco cosa ci ha detto sull’Inter: da Conte a Icardi, da Perisic a Marotta

Devo dire che l’arrivo di certi giocatori è importante come Godin in difesa che adesso è a posto. Anche l’arrivo di Sensi e Barella… il settore scoperto è l’attacco. Il punto focale di questa campagna acquisti dell’Inter è proprio Icardi.

L’avresti gestito così Icardi?

Icardi di certo non era facile da gestire con il suo ‘problema interno’, però l’anno scorso è stata fatta una frittata. Questo giocatore alla fine è uno dei migliori d’Europa e perdere un giocatore così… Pensavo che Marotta l’anno scorso sarebbe riuscito a fare di più. Poi con le dichiarazioni di Conte – che secondo me ha parlato anche a nome della società – che ha detto che non voleva Icardi a mio avviso si è fatta una scelta sbagliata.

Come ti spieghi il fatto che Icardi non sia cercato dalle “grandi”?

Questo sorprende e sanno tutti qual’è il problema e questo ragazzo ce l’ha in casa, m asta sbagliando anche l’Inter ha dire non lo voglio e buttare lui e Nainggolan così sul mercato con il prezzo che si abbassa ogni giorno di più.

Dopo due Champions conquistate avresti cambiato allenatore e Lukaku ti sembra l’attaccante giusto dell’Inter?

Spalletti è stato un po’ l’artefice del problema con Icardi, lui lo ha lasciato 10-12 partite fuori. Per carità il lavoro di Spalletti, si è inventato anche Brozovic regista che non lo è… Se l’Inter arriva quarta e in Coppa dei Campioni è il minimo che possa fare. Lukaku è un buon centravanti ma non credo che valga quel prezzo lì, lì davanti l’Inter ha bisogno di due punte, in alternativa non c’è nessuno.

Come la vedi la Juve di Sarri, è la più forte o può essere attaccabile?

La Juventus è la squadra da battere e spero che l’Inter non la rinforzi con Icardi, gli manca un centravanti perché Ronaldo è un giocatore che ha bisogno di un punto di riferimento. Quando non giocava Mandzukic lo scorso anno faceva fatica.

Ogni anno ti giocavi la classifica cannonieri con Chinaglia, raccontaci qualcosa del rapporto con lui

Nel 1974 nel mondiale che è andato male c’eravamo messi d’accordo che chi vinceva la classifica cannonieri regalava lo “Chevrol” all’altro, vinse Giorgio quell’anno lì e la Lazio vinse lo scudetto.

I giocatori italiani più forti del dopoguerra per ruolo?

Riva in assoluto, come centrocampista Rivera, come libero Scirea

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