Continua il duello a distanza tra Matteo Salvini e quella parte della Magistratura (in qualche caso attivista) che spesso ha messo bocca sulla sua linea politica inquisendolo o promulgando sentenze contrarie alla sua politica.
Nell’ultima dichiarazione a riguardo il Ministro ha sostenuto che alcuni giudici pecchino di non essere obiettivi in particolare sul fronte immigrazione, causa un interesse particolarmente pronunciato a proposito: a far chiarezza è intervenuto in studio a Lavori in Corso il prof. Mariano Buratti.

Buratti: “Vade retro politica”

Prima cosa ‘Vade retro politica’, perché io voglio fare un discorso – come sempre – di carattere tecnico. In Italia per fortuna non si scheda nessuno, ma quel che ho letto è che il Ministero dell’Interno vuole impugnare le sentenze favorevoli ai migranti. Io mi chiedo, ma chi è in grado di poterlo fare sotto un punto di vista giuridico? Sicuramente si rivolgeranno all’Avvocatura dello Stato ma quest’ultima è sempre stata molto politica: nel diritto non deve entrare la politica“. Il riferimento di Buratti è anche a Luciana Breggia, giudice molto attivo sul fronte immigrazione che ha esteso il diritto dei migranti di andare ad iscriversi all’anagrafe anche se non soggiornanti: “Talvolta c’è l’occasione anche di astenersi per evitare il conflitto d’interessi” ha detto Buratti.

Giudici monocratici: una concentrazione di potere

Il discrimine tra la politica e l’azione del magistrato è molto labile, perché è chiaro che il magistrato talvolta deve fare qualcosa che si va ad inserire nell’ambito politico. Perché si parla di giustizia ad orologeria altrimenti? Proprio perché ci sono delle sentenze che escono proprio quando qualcuno si candida e ci vuole un grosso controllo. Già da tempo c’è il giudice monocratico, che è quello che giudica da solo, poi c’è il collegiale che lo fa con degli altri magistrati vicino“.
A riguardo l’avvocato Buratti esprime un punto di vista netto: “Di giudici monocratici io ne conosco di bravissimi, ma purtroppo costituiscono una concentrazione di potere. Perché non affiancargli qualcuno così stiamo tutti più tranquilli?