“Se non avrò risposte chiare rimetterò il mandato al Colle”. L’estrema sintesi del discorso tenuto ieri sera nella conferenza al Quirinale dal Presidente del Consiglio in cui ha richiamato le due forze di Governo. Conte chiede il rispetto di quanto scritto sul Contratto alla base dell’alleanza e uno stop alla campagna elettorale permanente a cui abbiamo assistito in questi mesi. Cosa faranno ora i due partiti di Governo? Ne abbiamo parlato con Riccardo Molinari Capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati. Ecco come ha risposto alle nostre domande.

Si è preoccupato dopo il discorso di ieri del Presidente del Consiglio?

No non mi ero preoccupato perché credo che Conte abbia detto cose di buon senso. Io non voglio entrare nel merito dell’analisi del voto, però chi ha voluto esacerbare il confronto e si è spinto fino all’insulto pesante è stato il Movimento 5 Stelle. Evidentemente come campagna elettorale hanno deciso di impostare il discorso in questa maniera e probabilmente dopo il voto hanno capito che hanno più successo quando la Lega e il Movimento 5 Stelle raccontano insieme quello che stanno facendo di buono al Governo.

E’ la politica dei si che vince su quella dei no? Le prove di disgelo coi 5 Stelle funzionano?

Il Paese ha bisogno di tranquillità e di un Governo che vuole fare le cose e sa dove andare. Il primo anno è stato basato sull’affrontare alcune emergenze con un investimento sulle fasce più deboli con Quota 100 e il Reddito di Cittadinanza. Abbiamo approvato norme importanti sulla sicurezza con il contrasto all’immigrazione clandestina ora è il momento di mettere in atto la seconda fase e guardare al mondo delle imprese e dello sviluppo. Dobbiamo far andare avanti i cantieri. Del resto è quello che hanno chiesto gli italiani che hanno preferito a un partito che diceva tanti no, alle grandi opere, alle infrastrutture, un partito che invece dice tanti sì.

Il Sindaco Virginia Raggi ha detto che la pazienza è finita e chiede un aiuto con il “Salva Roma”

Noi non abbiamo mai detto no al “Salva Roma” però noi diciamo facciamo un provvedimento ad hoc che affronti il problema di Roma ma anche di altri Comuni che hanno problemi simili e anche loro hanno bisogno di essere messi nelle condizioni di lavorare bene. Chi abita Roma ha la stessa dignità di chi abita a Bergamo o Mantova.