Dopo il primo sì dalla Camera della settimana scorsa, l’aula del Senato si è espressa con 104 voti favorevoli e ha dato il via libera a uno dei due provvedimenti-chiave per la tenuta del governo gialloverde: il Decreto Crescita.

Approvata il 4 aprile scorso in Cdm con la clausola “salvo intese” e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile, la misura, il cui testo è stato oggetto di molte modifiche, è stata convertita in legge in queste ore, a due giorni dalla scadenza prevista. Ma che cos’è esattamente il Decreto Crescita? E quali novità contiene il testo definitivo?

In soldoni, il Decreto Crescita altro non è che un provvedimento, promulgato dal Governo, che punta alla crescita dell’economia italiana, piegata dall’aumento del debito pubblico e dall’abbassamento del PIL, e alla risoluzione di alcune situazioni di crisi.

Costituito inizialmente da 50 articoli, ai quali sono stati aggiunti altri 60 dopo la discussione alla Camera, il provvedimento conta nella sua ultima versione diverse novità. Tra queste, fanno capolino le seguenti:

  • Misura Salva-Roma e Comuni: Roma entra dalla porta principale in questo decreto. Sì a un compromesso che prevede la presa in carico da parte dello Stato di parte debito storico della Capitale allo Stato. Istituito anche un fondo ad hoc dove far convogliare gli eventuali minori pagamenti per rinegoziazione dei mutui da parte dell’attuale Commissario al debito di Roma, che serviranno per i debiti delle città metropolitane.
  • Riduzione percentuale Ires: incluso nella norma anche il taglio dell’Ires, che passa, a partire dal 2023, dal 20,5% al 20%. Sarà applicata, quindi, l’aliquota sugli utili di esercizio nei limiti dell’incremento di patrimonio netto. Le banche sono escluse da questa modifica. Il fondo per quota 100, incluso in manovra, farà da copertura per questa nuova misura.
  • Scivolo’ pensioni: novità importanti anche in ambito lavorativo. Alle grandi aziende che contano più di mille dipendenti sarà consentito licenziare i lavoratori più anziani, proponendo loro uno ‘scivolo’ pensionistico di 5 anni. In sostanza, coloro che hanno già maturato i requisiti minimi contribuitivi potranno portare a termine la loro carriera lavorativa, se gli mancano massimo 5 anni per accedere alla pensione. La presente indennità sarà proporzionata al trattamento pensionistico lordo maturato al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
  • Incentivo assunzioni giovani: previsto nel testo del Decreto Crescita anche un bonus ai fini dell’inserimento di nuove e giovani forze leva nell’ambito lavorativo. A partire dal 2021, è previsto uno sconto sui contributi previdenziali per i neoassunti per un anno per coloro che donano in almeno 10 mila euro e contribuiscono alla realizzazione e riqualificazione di laboratori degli istituti tecnici o professionali. Giocherà un ruolo fondamentale per avere accesso allo sconto l’assunzione con contratto a tempo indeterminato degli studenti, a termine del loro ciclo scolastico.
  • Affaire Alitalia e Ilva: via alla scadenza, fissata per il 30 giugno, che prevedeva la restituzione del prestito di 900 milioni concesso ad Alitalia. La norma autorizza il Mef a sottoscrivere quote di partecipazione al capitale della NewCo. Nessun passo indietro, sul fronte della responsabilità penale e amministrazione, invece per quanto riguarda l’affaire Ilva.
  • Fondo “salva opere”: affinché possano essere garantite e incentivate le operazioni di completamento delle grandi opere pubbliche e si possano, in questo modo, tutelare anche i lavoratori, è stato istituito un fondo ad hoc.
  • Norma sulle banche e il caso Banca Carige: prolungato fino al 31 dicembre, termine in cui può essere concessa la garanzia dello Stato sulle passività di Banca Carige. Con lo slittamento della scadenza sarà possibile, quindi, offrire ulteriori garanzie per un miliardo di euro. Dentro anche una norma per salvaguardare e favorire le aggregazioni bancarie nel Mezzogiorno, tra cui la Banca popolare di Bari. Grazie al Decreto Crescita infatti, sarà possibile la trasformazione delle Dta in credito d’imposta in caso di aggregazioni di imprese, finanziarie e non, effettuate nel Meridione.
  • Riduzione agevolazione per i professionisti dello sport: ai professionisti sportivi che hanno lavorato all’estero ma sono rientrati in Italia sarà applicata una tassazione del 50% sul reddito complessivo.
  • Misura Mercatone Uno: grazie al decreto, ai fornitori del Mercatone Uno sarà concessa la possibilità di accedere al Fondo per le vittime di mancati pagamenti. Stando a quando si evince dalla norma, tra i papabili beneficiari ci sono le imprese “in concordato preventivo con continuità” e i “professionisti parti offese in un procedimento penale pendente alla data di presentazione delle domande di accesso al fondo“.
  • Il salva Radio Radicale: al fine di sostenere l’informazione, è stata inclusa in norma la possibilità di salvare l’emittente Radio Radicale, grazie a un finanziamento di 3 milioni di euro. L’emendamento si prefigge l’obiettivo di favorire la conversione in digitale e di consentire la conservazione degli archivi multimediali multimediali delle imprese radiofoniche che abbiano svolto attività di informazione di interesse generale.
  • Rottamazione cartelle: sì alla riapertura dei termini della rottamazione-ter per delle cartelle e del saldo e stralcio per i contribuenti che non sono riusciti a presentare la domanda di adesione entro lo scorso 30 aprile. La domanda di adesione potrà essere presentata dal debito entro il 31 luglio, mentre il pagamento potrà essere emesso, in un’unica trance o in massimo 17 rate, entro il 30 novembre.
  • Versamenti Isa: è stata prorogata fino al 30 settembre 2019 la scadenza per i versamenti in relazione agli Isa, ovvero gli indici sintetici di affidabilità fiscale.
  • Scontrini: con questa norma, tutti gli esercizi commerciali, anche quelli piccoli, avranno l’obbligo di trasmettere per via telematica all’Agenzia delle Entrate gli scontrini emessi. Per chi non ha una copertura di rete Internet, avranno 12 giorni in più dall’effettuazione della cessione o della prestazione. L’obbligo di memorizzare i dati dovrà, in ogni caso, essere effettuato ogni giorno.
  • Eco incentivi per moto e motorini: Sì agli incentivi, fino a 3 mila euro, per la rottamazione, grazie a questa norma estesi anche a motorini, moto, tricicli e microcar elettrici e ibridi . Il veicolo rottamato, inoltre, può anche essere a un familiare convivente e può essere anche un vecchio motorino, immatricolato prima del 2006.
    Arriva inoltre il credito d’imposta del 30% per le aziende che partecipano a fiere internazionali ma anche a quelle che si svolgono in Italia. L’accesso al bonus sarà possibile nella misura del 30% e fino a un massimo di 60 mila euro.
  • Contabilità dei piccoli Comuni: è previsto una proroga per la contabilità economico-patrimoniale per quei Comuni italiani che hanno meno di 5 mila abitanti. Gli enti che si occupano della contabilità allegheranno, in riferimento all’esercizio 2019, al rendiconto una situazione patrimoniale al 31 dicembre 2019 da redigere con modalità semplificate.
  • Agevolazioni e aiuti per aperture dei sexy shop: incentivi anche per i sexy shop. Questi esercizi commerciali infatti potranno beneficiare di agevolazioni per la promozione dell’economia locale nei piccoli Comuni.
  • i 5 milioni al Comune campione d’Italia: a partire da quest’anno, il Comune italiano che è riuscito a far fronte alle esigenze di bilancio dell’ente spettano fino a 5 milioni di euro annui.
  • L’acqua pubblica nell’area appenino meridionale: No a privati nella società che andrà a sostituire L’Eipli, l’ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia in liquidazione. E’ inclusa anche nell’emendamento la proroga della concessione dell’acquedotto pugliese. Ci sarà tempo fino al 2023, in attesa delle nuove regole sull’affidamento del servizio idrico integrato. 
  • Taglio da 600 milioni sulle tariffe Inail: misura strutturale dal 2023 riguardante il costo del lavoro. E’ previsto un taglio da 600 milioni delle tariffe Inail. Fino al 2021 la riduzione sarà finanziata dall’ultima Legge di Bilancio, e in generale le risorse arrivano dal fondo di quota 100. A partire dal 2023, verrà meno anche il riferimento al fondo che sostiene il reddito di cittadinanza.