Un discorso atteso e diretto agli italiani ma, soprattutto, alle forze di Governo, quello del premier Giuseppe Conte, all’interno del quale ‘l’avvocato del popolo’ ha posto in evidenza i punti critici dell’operato gialloverde.

Risoluta la linea adottata dal premier che, a fronte delle ultime schermaglie in campagna elettorale per le elezioni europee 2019 e in previsione delle prossime mosse legislative da attuare per il Paese, ha esortato i due leader della Lega e del M5S a “una collaborazione leale“. In caso contrario e senza risposte chiare da parte delle due forze politiche, Conte si è detto “pronto a rimettere il suo mandato“.

Il Giornale

Secondo “Il Giornale“, il Presidente del Consiglio ha provato a “serrare le fila”, al fine di rinsaldare e di far fronte a quell’accordo di Governo sottoscritto dalle due forze di maggioranza del governo gialloverde. Scatta, quindi, “L’ultimatum di Conte a Salvini e Di Maio: ​”Basta provocazioni o mi dimetto“.

La Repubblica

La Repubblica” punta anche su un aspetto rilevante del discorso del premier Conte, le regole dell’Unione Europea che, sottolinea il Presidente del Consiglio italiano, vanno rispettate. Il quotidiano così titola: “Governo, Conte: “Basta provocazioni o mi dimetto. Regole Ue vanno rispettate“.


Huffington Post

Per l'”Huffigton Post” è, invece, un’ “Altra musata di Conte“. La crisi di Governo, secondo il giornale, aleggia tra le mura di Palazzo Chigi. Una rottura dietro l’angolo che rivela presagi “oscuri” e in una panoramica dove Conte “la mette giù durissima” sin dalle prime parole del suo discorso.


Linkiesta

I quaranta minuti “a braccio” di Conte sono oggetto di riflessione anche per “Linkiesta“. La strigliata del premier, secondo il giornale, è diretta sia al vicepremier pentastellato ma, soprattutto al leader del Carroccio. Per Linkiesta, se Salvini si atterrà alle mosse legislative del contratto di governo, promulgate anche in campagna elettorale, e ai vincoli Ue “bene, altrimenti un secondo dopo Conte salirà al Colle e rimetterà il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica”. E’ aut aut dell’avvocato del popolo, un “O me o il baratro: ecco perché Conte ha messo Salvini con le spalle al muro“.