Può un PM aggirare le disposizioni del Ministro dell’Interno del paese e autorizzare uno sbarco di migranti su suolo italiano? Sì. Il perché lo ha spiegato ai microfoni di Radio Radio il Giudice Emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena.

L’espressione di disappunto di Matteo Salvini nello scoprire che qualcuno aveva dato il via allo sbarco della Sea Watch 3 a Lampedusa senza la sua autorizzazione ha fatto il giro del paese. Giusto o sbagliato? Si sono chiesti in molti. Può un atto dell’organo giurisdizionale dello Stato porsi al di sopra di una legge di un Governo democraticamente eletto dal popolo sovrano? Può, insomma, un Pubblico Ministero autorizzare uno sbarco preventivamente vietato dal Ministro dell’Interno? La risposta è sì e se la connotazione umanitaria non dovesse apparire di per sé sufficiente, a spiegarlo è la cosiddetta “gerarchia delle fonti”.

Paolo Maddalena – Giudice Emerito della Corte Costituzionale, giurista e studioso del diritto da oltre 60 anni

L’azione dell Pubblico Ministero di Agrigento

Il PM ha dato un’interpretazione costituzionalmente orientata della legge Salvini sul favoreggiamento dell’immigrazione. Cioè ha detto: se la legge dice che gli immigrati non devono entrare nel porto, che devono restare a mare e devono essere respinti perché tra loro ci sono gli scafisti, allora interpretandola ‘in modo costituzionale’ (cioè in conformità con i principi della Costituzione N.d.R.) non può rivolgersi a tutti gli immigrati, si rivolge agli scafisti. Dunque io faccio scendere gli immigrati, povera gente che muore, che sta male, e dopo cerco di capire se a bordo ci sono elementi che mi permettano di rintracciare i veri responsabili.

La svolta giurisprudenziale

L’obbiettivo proclamato politicamente da Salvini è quello di andare contro gli scafisti, dunque è necessario, e questa è la svolta giurisprudenziale, che i porti siano aperti, che la gente venga fatta scendere dalla nave e venga identificata.

Salvini non è al di sopra della Costituzione

La legge di Salvini è grossolana e incostituzionale. Il suo è un attacco violento contro il nucleo centrale della Costituzione, cioè quello dei diritti fondamentali. Se un soggetto propone una legge che prevede l’impossibilità di salvare un naufrago da morte sicura è una proposta inammissibile. Sono leggi che impediscono alla Guardia Costiera di salvare persone che affogano! Non salvare una persona è un fatto criminale. Lo capisce chiunque, non c’è bisogno di un grande giurista o di una grande corte per affermarlo.

Gerarchia delle fonti

La nostra legge ha riconosciuto come preesistente a sé stessa la morale: questa legge dunque non viola una norma della Costituzione, ma il presupposto. Si violano i principi morali ai quali la Costituzione attinge, che stanno al di sopra della Costituzione stessa. Una legge dal contenuto immorale non entra proprio nell’ordinamento giuridico, è inesistente.


L’intervista completa di Francesco Vergovich e Fabio Duranti