Se esisteva un briciolo di indecisione sull’operato della società americana si è decisamente ridotto al cerino, per lo meno a detta dei tifosi che si sono radunati a Trigoria in queste ore.
La notizia subito arrivata anche agli addetti ai lavori è di un corteo riunitosi per contestare la proprietà tramite striscioni attaccati ovunque: per la città, sotto il training center, addirittura sotto casa di Daniele De Rossi: probabilmente protagonista del malcontento come goccia del vaso traboccante.
Insieme a Massara e Ranieri, il centrocampista della Roma il quale ieri ha annunciato, esplicitamente a malincuore, che questa sarà la sua ultima stagione in giallorosso, si è precipitato a parlare coi supporter: “Non torno sui miei passi in caso la società ci ripensi” ha detto, mentre Ranieri ha pregato di non prendersela con chi raggiunge quotidianamente Trigoria, ma con chi, invece, a Trigoria non mette piede.

Il più bersagliato è chiaramente James Pallotta, contestato tra bandiere americane rovesciate e insulti dei presenti.
La curva romanista è una polveriera, e la miccia che da ieri anima i tifosi giallorossi, a fatica può essere spenta: ecco le opinioni dei nostri esperti sulla vicenda.

Luigi Ferrajolo

Io sono rimasto incuriosito da una cosa: fino a poco tempo fa sapevo che De Rossi sarebbe rimasto. Ora voglio vedere come va a finire la storia dell’allenatore. Non vorrei che ora accadesse quanto successo a Spalletti con la questione Totti, nella quale al tecnico toscano venne detto di star tranquillo poi non fu così.
Ricordatevi della questione Buffon: un giocatore cardine, che è sceso con la Juve in Serie B ed è stato mandato via, ma lì non successe nulla. E qui Totti e De Rossi forse contano ancora di più perché se va via uno dei due non è che arriva un top player, cosa che unita al fatto di non arrivare in Champions ha scatenato tutto questo.

Furio Focolari

L’unica cosa che accomuna Totti e De Rossi è la loro grandezza e la loro appartenenza. Altri punti non ci sono.
Seconda poi, De Rossi ieri in conferenza ha detto che si sarebbe accontentato di giocare 15-20 partite. Lui pretendeva di essere utile in questo modo e lo sarebbe stato. La Juventus quest’anno ha rinnovato il contratto ad Andrea Barzagli: anni 38 all’anagrafe.
Barzagli non ha disputato più di due partite quest’anno, ma lo hanno tenuto perché la Juve lo ha considerato uomo spogliatoio.

Stefano Agresti

Il discorso di Buffon va svincolato dal caso di De Rossi. Il portiere è stato mandato via per un discorso di una società vincente, che ha salutato biffo perché altrimenti avrebbe perso l’opzione Szczesny. I due mondi non sono neanche lontanamente paragonabili, parliamo di un mondo abituato a vincere, confrontato a uno che da quando c’è Pallotta non vince neanche la coppa del nonno.

Alessandro Vocalelli

Questa vicenda non ha alcun senso, non ha un senso logico, non ha un senso finanziario. Stiamo valutando le azioni di una società per come la immaginiamo noi. In quest’ottica ciò che la società sta facendo esula da ciò che una normale società calcistica farebbe. Poi però ripensi che si tratta della stessa società che ha trattato in modo uguale o peggiore Totti.
Noi citiamo i casi Del Piero e Buffon, ma lì trattiamo di vicende che sono state preannunciate dal presidente stesso in conferenza stampa a inizio stagione. Qui parliamo di una dirigenza che ha rinnovato il contratto a De Rossi e lo ha tenuto fermo. Parliamo di un presidente che ha forzato la permanenza di Sabatini, e che non si fa vedere da un anno. Se fosse una società normale potrei stupirmi ma non mi sembra questo il caso.