La Lazio viene sconfitta 1 a 3 dall’Atalanta e dice definitivamente addio alle speranze di riacciuffare un posto valido alla qualificazione Champions. Il gol di Parolo aveva illuso i biancocelesti che poi, a causa di due errori e un autogol di Wallace, ha subito 3 gol arrendendosi alla superiorità dei bergamaschi. Sicuramente una stagione fallimentare per la Lazio che ora dovrà recuperare posizioni nelle ultime giornate, per aggiudicarsi almeno un posto in Europa League. Chi sono i responsabili del campionato al di sotto delle aspettative della squadra capitolina? Ecco le risposte delle “Teste di Calcio”.

Ilario Di Giovambattista: “Colpe, colpe, colpe. Alla fine poi si riparte l’anno prossimo e rimane tutto uguale come è da 15 anni. Quest’anno per la pochezza di quello che l’ha circondata, dopo la partita con l’Inter la Lazio si era riposizionata ed era in pole per la lotta Champions. Poi sembra sia successo qualcosa come una voce dall’alto che dice <fermiamoci, siamo fuori target, ritorniamo al nostro. Impegnamoci per la Coppa ma in campionato calma perché per la Champions non siamo adatti.> A sfatare tutto questo ora c’è l’Atalanta che de va in Champions qualcun’altro si dovrebbe fare rosso di vergogna“.

Alessandro Vocalelli: “La Lazio è una squadra che quando ti da la sensazione di avere raggiunto un minimo di tranquillità crolla senza motivi apparenti. La Lazio ha 55 punti, una media di 1,5 a partita, che è una cosa inaccettabile. E’ rimasta in corsa fino ad adesso per la Champions esclusivamente perché gli altri andavano lenti. Ha molto da rimproverarsi, io a differenza di Furio se vince la Coppa Italia la sufficienza gliela do, ma il campionato è fallimentare“.

Furio Focolari: “Se la Lazio vince la Coppa Italia non salva la stagione, diciamo che ci mette una pezzetta, se la perde la stagione è fallimentare. Mi dispiace che un giornalista come Vocalelli dice che se la Lazio vince la Coppa salva la stagione, è proprio quello che vuole Lotito, vinci la coppetta e hai salvato la stagione.”

Franco Melli: “La cosa più triste è l’immutabilità degli ultimi 15 anni. Una volta te la prendi coll’allenatore, e infatti la Lazio ne ha cambiati tanti, una volta con qualche giocatore, e poi ne prendi o di peggiori o di uguali, ma la Lazio non ha la possibilità di dare ai propri tifosi il motivo per andare allo stadio. Uno si può scatenare una volta su Wallace n’altra volta è Marusic. La società intanto si è rassegnata ad essere la seconda della nostra città e anche questo è brutto, partire ogni volta dietro, partire ogni volta senza ambizioni vere e concrete, partire ogni volta senza far sognare la gente è la cosa più brutta che ci possa essere”.

Tony Damascelli: “La Lazio mi fa venire in mente la canzone di Cocciante <Bella senza anima> quando l’autore canta <vivere insieme a te è stato inutile, perché nella tua trappola ci son caduto anche io>. Quando il tuo attaccante principale si ferma al gol tu paghi.”

Paolo Cericola:Wallace ha chiuso la sua avventura in biancoceleste. Io credo che bisogna partire dalla valutazione estiva si una società che ha pensato che questa squadra potesse fare meglio dell’anno scorso. Che è il motivo per cui sono rimasti Milinkovic Immobile e Luis Alberto. L’allenatore in conferenza stampa continuava a parlare delle 5 corazzate, delle 5 squadre più forti. Io ci vedo lo stesso errore di valutazione del secondo anno di Pioli“.