Non parteciperà a nessuna delle due finali programmate per questa settimana, eppure saranno due partite più decisive per la Juventus che per le squadre che si contendono la coppa.
La lotta tra tre dei tecnici in corsa per il primato europeo e per la panchina bianconera è ormai un ritornello fisso nelle orecchie dei tifosi. Nel frattempo per un altro manager “inglese”, tecnico del City, l’entusiasmo è ormai scemato, assopito dalla dichiarazione soporifera di Paratici ma anche dalle smentite che arrivano dall’oltre Manica.
Tre su quattro sono le possibilità che il prossimo tecnico bianconero si imbarchi per la Continassa dalla capitale britannica. Le percentuali cambiano di settimana in settimana e, rispetto a sette giorni fa, oggi ci sono nuovi favoriti e altre varianti probabili.

Sarri in testa

E’ sostanzialmente una lotta a quattro, il principale tecnico che gode da una parte della stima della dirigenza bianconera, dall’altra di una situazione molto più facilmente sbrogliabile rispetto agli altri tre è Maurizio Sarri. Questo nonostante le opposizioni di Marina Granovskaia, che ha i diritti esecutivi dei blues. Per liberare Sarri la “Zarina” potrebbe chiedere una cifra intorno ai 5/6 milioni di euro, non certo un esborso insormontabile.
Maurizio Sarri non ha nemmeno nascosto che potrebbe gradire questo scenario, cosa non da poco in questo periodo ricco di smentite e doppie facce. Il toscano corrisponderebbe al profilo cercato da Nedved & Co: un gioco più volitivo e spettacolare di quello che si è visto nel quinquennio allegriano che consentirebbe una rivoluzione copernicana del calcio bianconero.

Un Pochettino defilato, ma sempre in corsa

Non sono 5 e nemmeno 6 i milioni necessari a sbloccare la situazione dell’omonimo tecnico del Tottenham, dal nome più esotico. Mauricio Pochettino ha una clausola di 30 milioni di euro per lasciare gli Spurs: un’ uscita assolutamente insostenibile per le casse della Juve, che però con una vittoria in finale del club sito nel Borgo di Haringey si sgonfierebbe come una bolla speculativa. Questo a causa di un’altra clausola concernente il trionfo in Champions grazie alla quale quei trenta milioni cash cadrebbero in stile castello di carta e la Juve non dovrebbe fare i conti nemmeno con un solo euro di clausola. Paratici dal canto suo, si è fatto rassicurare dal fratello del tecnico, sia sulla sua approvazione che sulla veridicità della clausola. Pochettino insomma non disdegna un ritorno a casa, e in tal senso, l’aria di casa sua non può respirarla in modo migliore che a Torino.

Dov’è Jürgen Klopp?

Uno a cui a Torino non avrebbero problemi a trovar casa sarebbe certamente Jürgen Klopp. Un silenzio assordante fa da colonna sonora a quest’opzione, ma la Juve monitora attentamente le possibilità di arrivare all’ex tecnico del Borussia Dortmund, che in caso di vittoria in Champions potrebbe dire addio ai Reds e accasarsi sotto la Mole con un commiato di Mourinhana ispirazione. Sì, ha smentito, ma cosa ci si può aspettare da uno che sabato si gioca il più importante trofeo del mondo?

I dubbi di Inzaghi

Decisamente defilata rispetto alla scorsa settimana la situazione di Simone Inzaghi.
Lotito gli ha proposto il rinnovo, mettendo sul piatto circa due milioni di euro (arrivando a 2,5 coi bonus). Lui tentenna, forse per aspettare la Juve o magari strizzando l’occhio al Milan. Le divergenze col patron biancocelste però riguardano soprattutto il nuovo progetto: Inzaghi, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, vorrebbe dal mercato tre titolari di livello, uno per ruolo, mentre non accetterebbe di buon grado le cessioni di Milinkovic e Immobile. Un riavvicinamento tra le parti c’è stato, mentre la Juve ha iniziato a guardare altrove.
Nonostante ciò Inzaghi potrebbe ancora rappresentare una sorta di opzione “paracadute” in caso da Londra rispondano picche. La data della verità? Il 2 giugno.