La Stanza Sociale (Social Room) di Radio Radio, un’occasione per guardare ai fatti di attualità con occhio filosofico e culturale. A pochissimi giorni dalle elezioni europee è tempo di tirare le somme di una campagna elettorale che prosegue ininterrotta ormai da tempo. L’Unione Europea può veramente cambiare? Insieme a Fabio Duranti il filosofo e saggista Diego Fusaro.

“Immaginate una vettura che è stata programmata per andare dritta senza alcuna possibilità di deviare a destra o a sinistra” – Diego Fusaro

Cambiare l’UE dall’interno? L’unione Europea è ab intrinseco irriformabile, è costruita ad hoc per procedere linearmente verso il liberismo più sfrenato. La sola mossa possibile è quella di produrre l’esodo”.

Una vettura che non può deviare

“Immaginate una vettura che è stata programmata per andare dritta senza alcuna possibilità di deviare a destra o a sinistra, come se avesse lo sterzo bloccato – spiega Diego Fusaroe che stia procedendo verso l’abisso, verso il baratro di quel liberismo sfrenato di quel libero cannibalismo che ha portato la Grecia nelle condizioni in cui si trova ora. Chi dice di salire a bordo per variare il percorso è ingannevole”. Ecco come il saggista descrive i tentativi di questa campagna elettorale di convincere il popolo che all’interno del sistema Unione Europea sia possibile un cambiamento.

Emblema, poi, di queste elezioni il fatto che “le due forze che con ogni probabilità otterranno maggiori consensi, Lega e Movimento 5 Stelle, sono quelle che nelle precedenti elezioni europee difendevano strenuamente l’idea dell’uscita dall’Unione Europea e dall’Euro”. Un paradosso, specialmente se si considera che “proprio su questo baluardo concettuale hanno costruito il loro consenso.

In ogni caso, aggiunge poi il filosofo, “l’Unione Europea può dormire sonni tranquilli: le forze che più si scagliavano contro di essa in passato sono quelle che ora nemmeno più menzionano il problema dell’uscita dall’Unione Europea e dall’Euro”.

La nuova dittatura

Quella in cui siamo immersi è una diversa forma di dittatura che Diego Fusaro descrive come un’alternanza senza alternativa: “Diceva Herbert Marcuse che la forza del sistema dominante tecnocapitalistico sta nel fatto che non opera più un partito unico che mette fuori legge gli altri partiti. Il sistema del totalitarismo glamour del mercato opera tramite la pluralità di partiti che sono tra loro interscambiabili. Non partito unico, ma partiti molteplici che propalano il messaggio unico.