#AllegriOut è un hashtag che da due giorni sui social continua ininterrottamente a spuntare e sparire dai trend topic. Al di là di ciò che accade nel mondo virtuale però i tifosi della Juve non sono mai andati matti per Massimiliano Allegri. Anche quando ha vinto.

Nient’altro che una piacevole illusione il coro “Allegri portaci a Berlino” che impazzava a ridosso della finale poi persa col Barcellona, la prima delle due che tanto gli vengono imputate a discapito di qualsiasi discorso sulla fortuna o sul merito di arrivare fino in fondo.
E’, in sostanza, una piccola rivoluzione del popolo juventino, una presa della Bastiglia incentivata dall’ultimo sopruso dell’Allianz Stadium.
Inevitabile, perché le vittorie del tecnico livornese sono sempre state accolte con un velo di incertezza e mai senza discussioni.

C’è bisogno di un gioco, di bellezza, di praticità. Queste le richieste dei tifosi bianconeri, cinici come non mai e stufi della divisione filosofica tra etica ed estetica del gioco (molto efficace, ma mai bello) che alla Juve regna sovrana. Vincere, insomma, non è più sufficiente, non si tratta solo di Ronaldo o dell’organico o del fatturato, ma di restaurare un po’ di carattere.
E’ stata la partita contro l’Ajax a far giungere una buona maggioranza di supporter (perché c’è anche una minoranza contraria) a questa conclusione che però era covata da molto tempo addietro.

Lo dice il sondaggio che abbiamo lanciato “a botta calda” dopo il match di Champions, nel quale il 61% dei votanti (su un campione di 594 voti) esprime chiaramente di non aver gradito la decisione del patron Andrea Agnelli di riconfermare l’attuale tecnico. Una decisione forse presa altrettanto a caldo, viste le voci su un presunto contatto per il ritorno di Antonio Conte risalenti a poche ore dopo, notizia che vera o no, a detta dei social Agnelli avrebbe dovuto valutare con maggiore calma.