Pochi hanno capito la filosofia degli alloggi popolari, o non racconteremmo di volta in volta casi di prepotenza, abuso, conflitto che talvolta si può trasformare in una disputa etnica e in guerre tra poveri come quella di Casal Bruciato dei giorni scorsi, quando una famiglia Rom ha avuto accesso al diritto di un alloggio occupato abusivamente da una famiglia che in caso di richiesta avrebbe avuto la medesima possibilità.

“Le case popolari potrebbero azzerare il debito di Roma”

Dove c’è un diritto c’è sempre un possibile abuso e dei risvolti particolari, come ad esempio la possibilità di valutare una casa popolare: apparentemente un’operazione insensata perché – come accade a Roma – dare una possibile valutazione fruibile per un privato ad un pubblico immobile è un controsenso, così come per molti è ingiusto assegnare un alloggio a dei nomadi; il professor Enrico Michetti è intervenuto in proposito a Lavori in Corso: “Questo accade perché in realtà le case popolari sono un patrimonio in perdita, un patrimonio che se venduto potrebbe ridurre se non azzerare il debito del comune di Roma ammontante a circa 13 miliardi, ma questa è la vera anomalia perché in realtà una città come la Capitale è ricca di alloggi, contandone circa 60.000“.

Ciò che non va giù agli italiani

In particolare ciò che forse non piace agli italiani è il fatto che quando un nomade diventa stanziale dovrebbe essere soggetto alle normative degli stanziali, perché essendo lui nella condizione di nomade gode di benefici legati a questo status“. La legge però su questo non è intervenuta, o meglio, è intervenuta in qualche caso concedendo ulteriori benefici ai nomadi: ne è un esempio il caso della Liguria, nel quale l’ex premier Gentiloni è intervenuto diminuendo da 10 a 5 anni gli anni di residenza che danno diritto, senza contare che “di fatto nel momento entro in cui un camper è saldamente sul terreno si dovrebbe avere un permesso di stazionare in quel luogo“.

Cosa si dovrebbe fare per arginare la prepotenza?

La guerra tra poveri o tra ricchi è sempre e in ogni caso comunque ingiusta” ha detto Michetti riferendosi ai casi di occupazione illegittima, talvolta divenuta motivo di conflitto etnico. Tutto ciò dovrebbe essere risolto con una turnazione, “come accade in dei paesi del nord Italia, o d’Europa, nei quali le famiglie o degli individui in condizioni di difficoltà come gli studenti occupano l’alloggio secondo una turnazione: è questa la filosofia dell’alloggio popolare, perché bisogna sempre tener presente che è un bene a carico della collettività“.
Questa la divisione tra un provvedimento realmente d’assistenza e che non incentiva delle situazioni parassitarie a danno dei contribuenti: “C’è bisogno di una turnazione continua“.