Via libera, da inizio mese, all’impiego delle monetine gettate dai turisti (e non solo) a Fontana di Trevi per progetti sociali. E’ quanto si legge sulla determinazione dirigenziale datata 31 dicembre 2018 e pubblicata sull’ “Avvenire”, dove viene specificato che una parte prevalente del ricavato sarà destinata a non ben definiti ‘progetti sociali’, mentre un’altra sarà dirottata per la manutenzione e tutela del patrimonio culturale.

Spetterà poi alla Acea, che riceverà anch’essa parte del ricavato, il compito di raccogliere e quantificazione le monete, servizio finora svolto dalla Caritas romana. Sottratto il compenso per questa attività (circa duemila euro) e in virtù di un apposito protocollo, i fondi saranno trasmessi alla Caritas diocesana che, in questi diciotto anni, ha impiegato per fornire ripari ai senzatetto, una mensa e un sostegno agli indigenti e negli empori della solidarietà.

Lo scorso dicembre abbiamo approvato una memoria di Giunta che è stata mal interpretata. Si tratta di un atto amministrativo dovuto alla necessità di raccogliere e quantificare le monetine che i turisti lanciano, non solo nella fontana di Trevi ma anche in altre fontane monumentali di Roma. Un atto amministrativo che ha il fine di portare ordine e trasparenza” ha dichiarato la sindaca di Roma a il “Giornale”, sottolineando che ora “i turisti e cittadini finalmente sapranno quanto viene raccolto e a chi viene destinato. E lo saprà anche la Caritas che potrà programmare più facilmente le proprie attività di beneficenza. Addirittura avrà più fondi”.