Come migliorare l’intelligenza artificiale di Alexa? E’ la domanda che si è posta Amazon, azienda leader nel commercio elettronico internazionale, quando ha deciso di impiegare migliaia di dipendenti nell’ascoltare e nel trascrivere campioni di registrazioni provenienti dagli smartspeaker Echo. 

E’ quanto emerso da un’inchiesta di Bloomberg, che ha intervistato sette persone che hanno lavorato al progetto. L’attività di ‘ascolto’ è, infatti, affidata sia ai dipendenti della nota azienda statunitense sia a una società in appalto. Lo scopo della verifica umana è di perfezionare la capacità dell’intelligenza artificiale di comprendere i comandi impartiti, tramite una verifica a campione.

Amazon, tuttavia, non ha informato i propri utenti sul fatto che alcune conversazioni di Alexa vengono ascoltate dai propri dipendenti, anche se
sul sito web dell’azienda viene specificato che “le richieste degli utenti ad Alexa vengono utilizzate per migliorare i nostri sistemi di riconoscimento vocale e di comprensione del linguaggio naturale”.

E nel caso in cui i dipendenti di Amazon si trovassero ad ‘origliare’ contenuti inusuali e angoscianti, come quella che sembrava essere la violenza sessuale in atto, ascoltata da due impiegati? Stando alle dichiarazioni di un portavoce dell’azienda, Amazon ha “rigorose garanzie tecniche e operative e una politica di tolleranza zero per l’abuso dei nostri sistemi. I dipendenti non hanno accesso diretto alle informazioni che possono identificare la persona o l’account da cui proviene il flusso di lavoro“.

Tutte le informazioni sono, quindi, trattate “con elevata riservatezza e impieghiamo procedure di autenticazione multifattore per limitarne l’accesso, cifratura e audit sul nostro ambiente di controllo per proteggerle”.