Tutto o niente. La Juve ha ottenuto tutto in Champions e niente a Marassi, campo che tradizionalmente la stimola poco. Una sconfitta che fa rumore, che ha conseguenze, che si presta a critiche o accuse? Calma. 
 

La Juve lo scudetto lo ha già vinto e veniva da una delle più eccitanti sbornie della sua storia: l’eliminazione dell’Atletico grazie a una rimonta che prosciuga riserve fisiche e mentali. Si poteva pensare a un risultato di parità prima del via. Ma il calcio segue strade impreviste e Sturaro, proprio lui, al primo pallone ha fatto gol. Poi Pandev ha infilato lo stesso angolo alla sinistra di Perin, che su quel lato a quanto pare si perde.
 

La Juve, che ha lasciato a casa anche Cristiano, questa volta ha presentato delle maglie vuote. Allegri, conoscendo questo sport, ha cambiato molto, ma non è servito a niente. La Juve dava l’impressione di essersi seduta a tavola dopo aver appena finito il pranzo di nozze. Ci sta, succede e non ci sono conseguenze.
Tutti irriconoscibili, meno uno: Mandzukic che che da qualche partita (non) gioca proprio così. Se dovessi entrare nel giochino arbitrale mi chiederei come mai si sia glissato su un intervento ai danni di Marione, però mi sembra un dettaglio. La partita ha raccontato la verità. Un Genoa concentratissimo e una Juve al mare.

Roberto Renga