Non è servita a nulla la contestazione dello scorso sabato 2 marzo, che aveva portato 200 persone davanti al Campidoglio. L’oggetto della disputa? Lo storico impianto comunale di viale Giustiniano Imperatore, finora gestito dalla Lazio Nuoto e messo in questi giorni a bando dal Comune di Roma.

La richiesta della Lazio Nuoto

La società, insieme ai suoi fruitori, aveva chiesto tre giorni fa un incontro pubblico con l’Amministrazione Comunale, ottenendolo per questo pomeriggio, sfociando in un nulla di fatto. Alla Lazio Nuoto non è stato concesso il ritiro in autotutela del bando di assegnazione dell’impianto sito nella Garbatella. Una situazione che gli utenti della società imputano alle promesse non mantenute da parte dell’Amministrazione che avrebbero inevitabilmente portato al bando.

Quest’ultimo per di più sarebbe un vero è proprio pasticcio a detta della società biancoceleste e dei suoi utenti. Incassato il “no” del Comune, la società ha annunciato l’imminente ricorso al TAR.

L’ Assessore Frongia: “Un bando che premia lo sport”

Altrettanto convinto delle sue posizioni il bersagliato Assessore allo Sport Daniele Frongia che sul bando, ovviamente, è si tutt’altro avviso: “E’ un bando che premia lo sport, l’offerta sul territorio prevista è per ben il 70% e l’offerta economica attuale è solamente del 30%. Abbiamo un nuovo regolamento per gli impianti sportivi che garantisce ai cittadini il servizio, quindi siamo tranquilli del lavoro che abbiamo fatto“, ha dichiarato Frongia, che sui possibili furbetti che potrebbero sopraggiungere ha detto: “Non parteciperanno al bando e se vorranno fare i furbetti dopo decadranno presto“.

Il comunicato del Presidente contro l’amministrazione: “Tolte risorse al sociale”

Il nostro non è un caso di affittopoli“, scrive il presidente Moroli sul sito ufficiale della squadra, “potremmo pagare canoni più alti ma sarebbero risorse sottratte al sociale e allo sport e non potremmo più chiamarci S.S. Lazio Nuoto. E’ questo l’interesse pubblico? L’esperienza della Garbatella chiarisce a tutti che la gente non la pensa così. La nostra gente chiede che il Comune garantisca la gestione migliore e non pensi solo agli introiti. La Lazio Nuoto gareggia da 119 anni e la sua ragione sociale è la competizione. Ma il bando va in altra direzione e a perderci non siamo solo noi, ma l’intera comunità, il comune stesso. Tutti i valori che noi rappresentiamo valgono zero, la meritocrazia è dimenticata.