Il Milan c’è. Ma c’è soprattutto Piatek. Roba di lusso, attaccante da bei tempi, due gol da animale feroce, centravanti puro e duro, un tipo così passa alla cronaca ma può diventare storia. L’Atalanta ha vissuto sull’errore di Donnarumma, poi si è arresa alla potenza e alla prepotenza del polacco che ha spento l’euforia bergamasca.

Il pareggio all’ultimo fiato del primo tempo ha condizionato la ripresa e dunque il risultato. Gattuso ha messo assieme una squadra ordinata e furba, attenta in ogni reparto e soprattutto reattiva, mai presuntuosa. Visto un buon Paquetà che continua, però, a pensare di essere su una spiaggia di Rio de Janeiro e si concede numeri di grande prestipedatore. Lo vedrei più vicino all’area avversaria, tre quartista come era sui campi di casa sua, fa cose raffinate ma spesso gioca con lo specchio chiedendo chi è il più bravo o bello del reame. Il totale è ottimo e abbondante per i rossoneri che trovano respiro e classifica e frenano i sogni paradisiaci dell’Atalanta che deve dedicarsi alla coppa Italia. 

Milano esulta, quella milanista ovviamente. C’è un centravanti che fa sperare e un altro che fa disperare. Sono gli scherzi del football e delle donne.  

Tony Damascelli