Il calcio è roba brutta. Quando si perdono partite già vinte. Il calcio è roba bellissima quando si agguantano vittorie che sembrano ormai sfuggite. La Lazio passa in semifinale dopo aver tremato per un sciagurato intervento di Milinkovic Savic all’ultimo secondo dei supplementari, il rigore aveva riequilibrato il risultato, consegnando all’Inter un supplemento di speranze immeritate.

E’ significativo che sia stato Nainggolan a sbagliare il rigore decisivo, come a timbrare la sua stagione milanese, destinata a un epilogo diverso dalle attese. Partita perfetta dei laziali che nelle due ore non avevano raccolto quello che avevano costruito con un buon football. Una nota sull’arbitro che ha espulso prima Inzaghi e poi Radu, entrambi per proteste ma si è corretto su un rosso deciso contro Asamoah poi cambiato in giallo. Non un grande arbitro ma è inutile continuare su questo problema che riguarda tutto il nostro calcio.

L’Inter ha giocato una partita modesta, anzi mediocre, Icardi è andato per la prima volta alla conclusione dopo novantatre minuti e a nulla, nel totale, sono serviti i due rigori da lui calciati e realizzati. E così la coppa Italia butta fuori le prime tre del campionato, come a smentire facili pronostici. Già contro la Juventus la squadra di Inzaghi aveva dimostrato gioco e qualità, puniti soltanto dalla fortuna bianconera che l’Inter non ha potuto ripetere.

Momento critico per il tecnico di Certaldo, fuori dalla lotta per lo scudetto, fuori dalla champions, fuori dalla coppa Italia e con le ombre cinesi, in tutti i sensi, di Antonio Conte. L’immagine di Luciano Spalletti che si faceva il segno della croce al rigore di Icardi è stata la conferma che la tattica e gli schemi a nulla servono se poi si è nelle mani del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Infatti tutti a tre hanno scelto la Lazio. Il triplete.

Tony Damascelli