Lo sceicco è Ronaldo. Il cammello è Higuain. Nessuno si offenda, protesti, si allarmi. Gioco con le parole ma da Gedda nulla di nuovo e tutto di bello. La Juventus ha vinto la prima coppa del duemila e diciannove con il gol del suo fenomeno, così devono e sanno afre i campioni, il resto è scorie, polemica, dubbio.

Gonzalo Higuain è rimasto seduto in panchina per settanta minuti, gattuso gli ha preferito Cutrone. Radio Gedda ha comunicato che l’argentino avesse la febbre, strana storia, tipica degli studenti prima dell’interrogazione. Il Milan ha fatto di più di quello che avrebbe potuto, il ragazzo Cutrone ha colpito anche una traversa, la canicola araba ha frenato i muscoli degli juventini che hanno marciato lentamente, con la solita sofferenza finale, anche la superiorità numerica non ha mutato l’atteggiamento dei bianconeri che non danno mai l’impressione di uccidere il risultato ma dominano, gestiscono, comandano il gioco. L’uscita di Kessie per espulsione, dopo un fallo su Emre Can, è arrivata subito dopo l’ingresso di Higuain ed è stato come il segnale che ormai il film fosse finito. Così è stato anche se la squadra bianconera si è gingillata, come sa fare provocando la bile del suo allenatore.

Lo stadio pieno di gente “educata” anche se alcune donne erano coperte dal burqa, secondo usi e costumi, nessuno strillo volgare, niente ululati, questo dovrebbe essere il vero spettacolo del football. Segnalo che i telespettatori di Rai 1 hanno dovuto sopportare un comizio di mezzora che ha anticipato la partita e durante il quale si è provveduto ad attaccare l’Arabia, la negazione dei diritti. Concluso il comizio è partito il carosello di pubblicità, prima l’indignazione, poi i danari santi.

Torno alla partita: il solito Chiellini, maestoso, buoni Pjanic e Douglas Costa, lezioso anche se feroce Cancelo, indisponente Bentancur, vuoto Dybala in un ruolo tiepido. Nel Milan discreti Bakayoko e Chalanoglu, promettente per impegno Cutrone, da rivedere Donnarumma sul gol di Cristiano. Non è colpa di Gattuso. Higuain? Come ha detto Leonardo ora pedalerà. A nuoto verso l’Inghilterra.

Tony Damascelli