Prima lo slittamento, poi la conferma. Il Consiglio dei ministri che dovrebbe licenziare oggi il decreto con reddito di cittadinanza e quota 100 si farà. “I testi sono pronti, sono stati validati dalla Ragioneria generale dello Stato e dai ministeri”, ha detto a Radio anch’io il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. “Si sta affrontando un documento molto esaustivo delle due azioni e oggi ne parleremo con il premier e i vicepremier per poi portarlo, sempre oggi, in Consiglio dei ministri”, ha spiegato.

E’ stato lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte a chiarire ieri che non ci sarà nessun rinvio per le due misure simbolo della manovra economica. Su Facebook il premier ha annunciato tanti impegni per la giornata di oggi a partire da “un Consiglio dei ministri importantissimo“. “Approveremo il decreto che contiene i due provvedimenti chiave di questo governo: il reddito di cittadinanza e quota 100, misure – ha sottolineato – che molti italiani aspettano da tempo e che finalmente diventeranno leggi dello Stato”.

Anche il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Stefano Buffagni assicura: “Noi siamo pronti, non ci sono manine, stiamo lavorando con spirito di piena collaborazione e con un po’ di frenesia, perché – conclude – non vogliamo far aspettare gli italiani”. Nel pomeriggio di ieri era sembrato invece che fosse in vista uno slittamento a venerdì del decreto per permettere ai tecnici di sciogliere gli ultimi nodi. E’ emersa infatti la necessità di chiarimento – a fronte di dubbi sollevati dagli stessi tecnici – della valutazione sull’impatto di spesa relativamente agli interessi degli istituti bancari che dovranno ‘anticipare’ i tfr di chi usufruirà della finestra pensionistica, prevista dalla riforma. Nodi che dovranno essere sciolti entro oggi per permettere al governo di dare il via libera al decreto.