La sinistra sconfitta e, a giudicare dai sondaggi, in ulteriore ritirata, ha un nuovo santo patrono: il PM Patronaggio (e non è un gioco di parole). Il pubblico ministero Luigi Patronaggio è il magistrato che vorrebbe vedere a processo il ministro dell’interno e vice premier Matteo Salvini per reati gravissimi: sequestro di persona, arresto illegale ed abuso d’ufficio. Non importa che come ha sottolineato l’altro vice premier Luigi Di Maio, la decisione di bloccare gli sbarchi dalla Diciotti sia stata condivisa da tutto il governo: la richiesta di incriminazione nei confronti di Salvini è partita e sarà esaminata dal tribunale dei ministri.

Nel frattempo quattro dei 177 migranti sbarcati a Catania sono stati sottoposti a fermo perché sospettati di essere gli scafisti, i trafficanti di uomini, fatto che probabilmente dovrebbe far ritenere fondato lo scrupolo del Ministro nell’autorizzare gli sbarchi dalla Diciotti; ma tant’è, il PM Patronaggio prima del fermo degli scafisti aveva già fatto partire la richiesta di incriminazione nei confronti di Salvini fra gli urrà dell’opposizione e dei tanti mezzi d’informazione che sostengono la lotta dura e senza paura al legittimo governo della repubblica italiana.

E qui sta il problema: è possibile che l’opposizione (legittima) al governo debba ancora passare dalle vie giudiziarie quanto la politica (d’opposizione) sembra mancare di argomenti e di alternative credibili? Possibile che l’opposizione aspetti trepidante un’eventuale offensiva d’autunno di spread e istituzioni europee contro l’Italia per poter sperare di riprendersi con la paura quello che gli è stato negato dalle urne? C’è una parte dell’Italia che tifa contro il proprio paese ritenendosi la parte migliore, ma incompresa, del proprio paese. Una riedizione della massima del “tanto peggio, tanto meglio” che porterebbe conseguenze catastrofiche alla democrazia italiana. Chi ritiene che questo governo, in carica da nemmeno tre mesi, non operi nell’interesse del paese cerchi di proporre alternative credibili e condivise e non cerchi aiuti esterni per cercare di piegare il volere popolare. E’ in ballo il destino dell’Italia, il nostro benessere comune e la credibilità futuro del nostro sistema democratico. La sinistra si rassegni: deve contare sulle proprie forze, se ci sono, e non su quelle di un santo patrono (o Patronaggio che sia).