Sempre i medesimi ospiti, le stesse parole, non cambiano i moniti e le indicazioni: da mesi TV e giornali sembrano offrire sempre lo stesso canovaccio di contenuti. Ora la nuova frontiera è rappresentata dal vaccino: i pareri sono divisivi e discordanti, tuttavia sembra che soltanto il web accolga una pluralità di voci a rappresentare i diversi punti di vista.

Illustri scienziati e ricercatori che prima erano elogiati e considerati punto di riferimento per la comunità scientifica, adesso si ritrovano non soltanto a non essere interpellati, ma in talune circostanze a essere persino diffamati e denigrati. Pareri troppo scomodi?

Una figura di spicco che oggi sta pagando questo dazio è il professor Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina nel 2008. “Viene criticato da quando ha cominciato a esprimersi in maniera negativa sui vaccini – ha commentato in diretta Fabio DurantiVogliamo dire che un uomo che ha questo curriculum è un rinco***onito?

Un duro attacco quello di Duranti a “Un giorno speciale”, che in diretta ha ripercorso le tappe fondamentali della carriera del Professore. Ecco il video dell’intervento.

“Basta con questi cialtroni. Secondo noi ha titolo per parlare chi ha una storia, chi ha un curriculum. E oggi vogliono affossare e danno del rinco***onito a gente come il professor Montagnier.

Vogliamo dire che un uomo che ha questo curriculum è un rinco***onito? Vogliamo paragonare le sue parole a quelle di un veterinario o di uno che studia le zanzare, o di qualcuno che è finanziato dalle case farmaceutiche?

Io mi rivolgo a quell’1/2% di persone che continuano con gli insulti. Sapete da quando Montagnier viene accusato di essersi rinco***onito? Da quando ha detto che ha passato una vita a cercare un vaccino per i virus Rna, ma non l’ha trovato. E voi oggi arrivate a fare qualcosa che potrebbe innescare anche processi tumorali? Questo dice il professor Montagnier. Lo hanno cominciato a denigrare dal momento in cui è andato contro i vaccini.

E se Montagnier non ha mai trovato un vaccino Rna, perché lo ha cercato insieme a decine, centinaia, migliaia di ricercatori con i fondi pubblici, adesso in un anno tutto apposto? Questi sono i dubbi che si pone un premio Nobel come Montagnier”.